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I 10 migliori film del 2014

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I 10 migliori film del 2014

1) Nebraska di Alexander Payne
Nonostante fosse girato con un bianco e nero che non mi piaceva, a livello fotografico, e il trailer non mi avesse ispirato particolarmente, devo dire che è il film che mi ha sorpreso e che ho apprezzato maggiormente. Affronta il tema del rapporto padre-figlio, le incomprensioni, i ruoli che si invertono col passare degli anni, l’amore che comunque sopravvive, in modo apparentemente semplice, crudo, a volte anche ironico, ma in realtà più profondo di quel che sembra.

2) Boyhood di Richard Linklater
Quasi videoarte, con gli attori (tutti bravissimi) che invecchiano effettivamente nei 12 anni in cui si sono svolte le riprese di questo racconto di formazione (dal 2002 al 2013), senza ricorrere a parrucche o rughe posticce. E così la vita del protagonista e delle persone che gli orbitano attorno assumono un altro significato. “A fine film ci si sente parte della sua famiglia”.

3) The Grand Budapest Hotel di Wes Anderson
Nonostante trovi un po’ troppo lezioso lo stile di Anderson, questo film, a differenza di altri, scorre molto bene e narra vicende dal sapore felliniano.

4) Interstellar di Christopher Nolan
Film pieno di difetti, ma tocca argomenti affascinanti come il viaggio nel tempo, il paradosso dei gemelli, i buchi neri e ci sono anche alcuni momenti azzeccatissimi, come ad esempio Matthew McConaughey che guarda i videomessaggi dei figli.

5) 12 anni schiavo di Steve McQueen
Molto interessante questo relativamente nuovo regista, proveniente dalla videoarte.
Il tema è trito e ri-trito, ma il film è realizzato in modo impeccabile e McQueen si/ci concede anche alcuni momenti che non possono non colpire, come i quasi 3 minuti di impiccagione.
Ridicole alcune locandine che hanno diffuso con Brad Pitt gigante, che in realtà nel film ricopre una parte molto piccola.

6) A proposito di Davis di Ethan e Joel Coen
Non il mio preferito dei fratelli Coen, ma al solito curatissimo sotto ogni aspetto e probabilmente da rivedere almeno una seconda volta per essere compreso del tutto (e forse salire in classifica).

7) Le meraviglie di Alice Rohrwacher
Un fiorellino molto delicato, che tocca argomenti e temi che definirei “vincenti” già sulla carta, ma lo fa bene.

8) Pride di Matthew Warchus
Visto soltanto per una serie di coincidenze, ammetto che è stata una gran bella sorpresa; era da un po’ che non mi divertivo così al cinema.

9) Lei di Spike Jonze
Film sottovalutato. Molti, dopo l’inzio molto promettente, hanno criticato il finale del film, che però è meno banale di quel che sembra. I temi affrontati sono ben noti a tutti, si. Però, ad esempio, la “maturazione” e presa di coscienza di Samantha, quasi indistinguibile da un essere umano (in futuro sarà ancora distringuibile?), fino a giungere ad una insoddisfazione del rapporto con l’essere umano, è realizzata molto bene.
Come dicevo tempo fa su Facebook, non sono molti i film che affrontano in modo intelligente la fantascienza, molti si limitano ad usare soltanto lo “scenario” per poi ambientavi i soliti film di azione, invece questo lo fa e forse non siamo ancora pronti per capirlo completamente.

10) Il sale della terra di Wim Wenders e Juliano Ribeiro Salgado
Anche se la figura di Salgado viene troppo mitizzata, il film in sè trasmette entusiasmo e voglia di fare, di uscire dalla sala e iniziare progetti, viaggi e così via.
Wenders trova anche un modo interessante di far interagire il fotografo con le proprie opere, in una sorta di emersione e immersione del volto di Salgado.
Non è mai semplice fare un film sulla fotografia, forse soltanto Wenders poteva riuscirci (anche se, personalmente, continuo a ritenere che ci sia una certa incompatibilità).

Un gradino sotto la top ten, Il giovane favoloso di Mario Martone (di cui ricordo soprattutto la recitazione di Elio Germano, alcune sequenze particolarmente riuscite, come quella del bordello simil “girone dantesco”, ma anche le lungaggini e le goffe scene in cui Leopardi partorisce letteralmente alcune delle sue poesie) e Si alza il vento di Hayao Miyazaki (non fra i suoi migliori, ma comunque col suo fascino).

Probabilmente se rifacessi fra una settimana, la classifica potrebbe essere diversa, ma stasera va così e pubblico questo post prima di qualsiasi tipo di ripensamento ;)

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La sopravvalutata ricerca della simmetria

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La sopravvalutata ricerca della simmetria

Premesso che adoro Kubrick.
A me quel famoso video sulla simmetria nei film di Kubrick, che gira spesso nei social network, fa cascare le palle.

Nel 90% dei casi sono inquadrature di corridoi o comunque location dove l’inquadratura centrale e simmetrica è “obbligata” perchè è quella più ordinata e “necessaria”.

L’inquadratura simmetrica in quei casi è fare ordine in qualcosa che ha già un suo ordine, a volte così lapalissiano perchè l’architettura stessa del luogo è simmetrica.

La simmetria è anche la soluzione ordinata più intuitiva, pulita, piacevole ed anche semplice.
Basta anche vedere come, in campo fotografico, i fotoamatori agli inizi spesso siano attratti dal fotografare scalinate o architetture simmetriche e molti osservatori-amatori vadano in visibilio.
Altre volte la stessa immagine viene “specchiata” per creare artificialmente la simmetria.

Se prendete una persona a digiugno di fotografia o cinema, la piazzate in un corridoio e le chiedete come lo inquadrerebbe, cosa pensate che risponderebbe?

Ovviamente Kubrick ha mille pregi e quello del rigore nella composizione dell’immagine, nella ricerca di una pulizia visiva, è fra questi, ma non lo considero il principale e nemmeno il più particolare, anzi forse rappresenta la pecurliarità più semplice da imparare, anche senza avere il suo talento.

E’ più complesso e sorprendente, sia per l’autore che per l’osservatore, trovare ordine, con una inquadratura, nel disordine, nell’assenza di un ordine già pensato, progettato e digerito da altri.

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Written by filippo

3 gennaio 2015 at 12:42 PM

Mostra fotografica, Uno sguardo su Forum Living

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Mostra fotografica, Uno sguardo su Forum Living

Mostra fotografica, Uno sguardo su Forum Living

UNO SGUARDO SU FORUM LIVING
Mostra fotografica dell’Associazione Sovraesposti
con le fotografie di Filippo Venturi, Elisa Cimatti e Renè Ruisi
Presso Forli#SocialHub, Via dei Filergiti n. 22 – Forlì
Inaugurazione mercoledì 26 marzo alle ore 18.00
Apertura: 26 marzo / 31 marzo
Ingresso gratuito
Link all’evento su Facebook

___Mos

Sarà la mostra fotografica “Uno sguardo su Forum Living” proposta dall’ Associazione Sovraesposti a chiudere il calendario di eventi in programma al Forli #Social Hub per il mese di marzo.

La mostra è una retrospettiva che raccoglie gli scatti realizzati da Filippo Venturi, Elisa Cimatti e René Ruisi durante la lavorazione del film documentario Forum Living, opera prima dell’Associazione Sovraesposti inserita all’interno del progetto “MU.VI.TECH, Musica, Video e Nuove Tecnologie”, realizzato nell’ambito di Creatività Giovanile, promosso e sostenuto dal Dipartimento della Gioventù – Presidenza del Consiglio dei Ministri e dall’Anci – Associazione Nazionale Comuni Italiani. A livello locale questo progetto è stata sostenuto dal Comune di Forlì Assessorato alle Politiche Giovanili, da Techne, Materiali Musicali, Sunset Soc. coop.

Filippo Venturi, Elisa Cimatti e René Ruisi sono tra i soci fondatori dell’Associazione Sovraesposti: Filippo Venturi, fotografo professionista, è stato anche artefice della regia del documentario insieme a Stefania Amanti, René Ruisi è stato il direttore della fotografia del film, mentre Elisa Cimatti ha collaborato anche al montaggio.

Il documentario racconta il caso emblematico di via Giorgio Regnoli a Forlì: da simbolo del degrado urbano a crocevia artistico e culturale.

Le immagini scelte per questa esposizione risultano le più “eloquenti” ed evocative, quelle che in maniera più significativa sono in grado di raccontare e restituire l’atmosfera di questa intensa ed emozionante esperienza che ha visto la troupe di Sovraesposti dedicarsi a questo lavoro con impegno, dedizione, curiosità ed entusiasmo.

L’inaugurazione della mostra è fissata per mercoledì 26 marzo alle ore 18.00 alla presenza dei fotografi Filippo Venturi, Elisa Cimatti e René Ruisi insieme agli altri membri dell’Associazione Sovraesposti che hanno lavorato al documentario.

L’ esposizione sarà visitabile fino al 31 marzo nei seguenti giorni e orari: dal lunedì al venerdì dalle ore 18.00 alle ore 20.00, il sabato e la domenica dalle ore 17.00 alle ore 20.00.

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Written by filippo

24 marzo 2014 at 8:37 am

Due pensieri su La grande bellezza

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La grande bellezza, di Paolo Sorrentino

Il tema centrale è quello della sensibilità schiacciata dalla quotidianità borghese e Roma ha solo il ruolo di essere un segnaposto per la grande bellezza che costantemente lo chiama fuori dalla mondanità: la bellezza che lo fa passeggiare alla mattina per le strade felice dopo il deserto delle feste a casa sua.

In realtà poi il film si permette di toccare anche altri temi, sempre insistendo su una forte ricerca estetica.

Ma al di là di questo, la bellezza di un film prescinde dal messaggio che lo stesso ci vorrebbe trasmettere o meglio: viene ancor prima. Il film di Sorrentino puoi anche non capirlo, ma non puoi negarne la grandezza tecnica o la bellezza estetica.

Puoi dire che non ti é piaciuto o non l’hai capito o che é pretestuoso il messaggio? Sí.
Puoi dire che hanno studiato bene cosa piace agli americani per tentare di vincere l’Oscar? Si.
Puoi dire che non è cinema di alto livello? No.

Leggendo alcuni commenti su Twitter o Facebook degli “spettatori medi” della TV italiana, mi viene in mente la risposta di Servillo alla giornalista di RaiNews che pone domande inutili:
“Non la sento più! Guardi, sto entrano in un tunnel. Pronto? Pronto?… ma vattenaffanculo”.

La grande bellezza, Paolo Sorrentino e Toni Servillo

The walking sad – La grande bellezza

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Written by filippo

5 marzo 2014 at 8:48 am

I vincitori degli Oscar 2014

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12 anni schiavo

“Gravity” 7 statuette per premi tecnici e miglior regia di Alfonso Cuarón.
Miglior film “12 anni schiavo” di Steve McQueen.
Miglior film straniero a “La grande bellezza”
Matthew McConaughey miglior attore e Jared Leto miglior attore non protagonista.

Non ho visto tutti i film, ma sono soddisfatto delle premiazioni di quest’anno.

Curioso di vedere “Her” di Spike Jonze, che ha vinto il premio per la miglior sceneggiatura.

American Hustle 0 Oscar su 10 Nomination… giustissimo.

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Miglior Film
12 anni schiavo

Miglior Attore
Matthew McConaughey – Dallas Buyer’s Club

Miglior Attrice
Cate Blanchett – Blue Jasmine

Miglior Regista
Alfonso Cuarón – Gravity

Migliore Sceneggiatura
Spike Jonze – Her

Migliore Sceneggiatura non originale
John Ridley – 12 anni schiavo

Migliore Canzone Originale
Let It Go – Frozen (di Robert Lopez e Kristen Anderson-Lopez)

Migliore Colonna Sonora
Steven Price – Gravity

Migliori Scenogragie
Catherine Martin, Beverley Dunn – The Great Gatsby

Miglior Montaggio
Alfonso Cuarón, Mark Sanger – Gravity

Migliore Fotografia
Emmanuel Lubezki – Gravity

Miglior Attrice non Protagonista
Lupita Nyong’o – 12 anni schiavo

Miglior Montaggio Sonoro
Glen Freemantle – Gravity

Miglior Sonoro
Skip Lievsay, Niv Adiri, Christopher Benstead, Chris Munro – Gravity

Miglior Film Straniero
La grande bellezza

Miglior Documentario
20 Feet From Stardom

Miglior Corto Documentario
The Lady in Number 6: Music Saved My Life

Miglior Cortometraggio
Helium

Migliori Effetti Speciali
Tim Webber, Chris Lawrence, Dave Shirk, Neil Corbould – Gravity

Miglior Film d’Animazione
Frozen

Miglior Corto d’Animazione
Mr. Hublot

Miglior Trucco e Parrucco
Dallas Buyers Club

Migliori Costumi
Catherine Martin – The Great Gatsby

Miglior Attore non Protagonista
Jared Leto Dallas – Buyer’s Club

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Written by filippo

3 marzo 2014 at 12:04 PM