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Annie Leibovitz, “WOMEN: New Portraits”, a Milano
“WOMEN: New Portraits”, i nuovi ritratti di Annie Leibovitz in mostra a Milano!
Commissionata da UBS, la mostra sarà aperta al pubblico dal 9 settembre presso Fabbrica Orobia 15.
Annie Leibovitz, “WOMEN: New Portraits”
9 Settembre / 2 Ottobre 2016
Fabbrica Orobia 15 – Via Orobia 15, 20139 Milano
Dal lunedì alla domenica ore 10-18, venerdì fino alle ore 20
Ingresso libero
La Mostra
“WOMEN: New Portraits”, la mostra in cui si possono ammirare i nuovi scatti commissionati alla celebre fotografa Annie Leibovitz, sarà inaugurata a Milano il 9 settembre 2016 presso gli spazi di Fabbrica Orobia 15, e resterà in programma fino al 2 ottobre, come tappa di un tour globale che tocca 10 città.
Il nuovo lavoro della fotografa prosegue un progetto iniziato oltre quindici anni fa con “Women”, una raccolta di ritratti pubblicata nel 1999 e tuttora molto popolare. Susan Sontag, che aveva collaborato alla realizzazione del primo progetto, l’aveva definita un work in progress.
“WOMEN: New Portraits” riflette i cambiamenti del ruolo della donna nella società contemporanea e, nel corso del prossimo anno, andrà a costituire un’unica opera composta da molteplici scatti.
Annie Leibovitz ha dichiarato: “Quando ho proposto a UBS di proseguire il progetto WOMEN, non c’è stata alcuna esitazione. Facciamolo, è stata la risposta, e il supporto è stato straordinario su tutti i fronti. L’impresa è molto ambiziosa, il soggetto talmente vasto, è come andare in mare aperto e fotografare l’oceano.”
Fabio Innocenzi, Country Head del Gruppo UBS in Italia, ha affermato: “Collaborare con Annie alla realizzazione di un progetto che celebra donne incredibili, ciascuna ai massimi livelli nel proprio campo, è un’opportunità molto stimolante. Il tour si inserisce in una serie di iniziative volte a promuovere l’impegno nell’arte contemporanea, di cui da lungo tempo siamo portavoce. Ci auguriamo che i nuovi scatti commissionati e i programmi di accompagnamento rivolti al pubblico diano ispirazione e slancio a quante più persone possibile.”
Fabbrica Orobia 15
Costruita nel 1920, è uno spazio industriale storico, situato nel sud di Milano, vicino alla Fondazione Prada, in una zona che sta rapidamente diventando una destinazione per l’arte, la cultura e la moda.
Annie Leibovitz
Ha iniziato la sua carriera nel 1970 come fotoreporter per Rolling Stone, mentre era ancora una studentessa del San Francisco Art Institute. Da allora le sue fotografie sono apparse regolarmente sulle copertine di varie riviste. Il suo vasto e originale lavoro comprende alcuni dei ritratti più famosi del nostro tempo. Il suo primo incarico importante fu per una storia di copertina su John Lennon. Nel 1973 Leibovitz divenne il principale fotografo di Rolling Stone e quando lasciò la rivista, dieci anni dopo, aveva realizzato centoquarantadue copertine e pubblicato saggi fotografici su decine di storie, tra cui i suoi memorabili resoconti sulle dimissioni di Richard Nixon e sul tour dei Rolling Stones del 1975. Nel 1983, quando entrò a far parte dello staff della rinata rivista Vanity Fair, si era affermata come la più grande fotografa della musica rock e abile documentarista del contesto sociale. In Vanity Fair, e in seguito in Vogue, ha sviluppato un vasto lavoro che ha ampliato il suo ritratto collettivo della vita contemporanea: ritratti di attori, registi, scrittori, musicisti, atleti e personaggi del mondo politico e imprenditoriale, oltre che fotografie di moda. Oltre al lavoro redazionale ha creato importanti campagne pubblicitarie, tra cui gli scatti per American Express e Gap, che le sono valsi vari premi. Ha anche collaborato con molte organizzazioni artistiche. Annie Leibovitz ha un particolare interesse per la danza e nel 1990 ha documentato la creazione del White Oak Dance Project con Mikhail Baryshnikov e Mark Morris. Sono state pubblicate varie raccolte dei suoi lavori, tra cui Annie Leibovitz: Photographs (1983); Annie Leibovitz: Photographs 1970–1990 (1991); Olympic Portraits (1996); Women (1999), in collaborazione con Susan Sontag; American Music (2003); A Photographer’s Life, 1990-2005 (2006); Annie Leibovitz at Work (2008), un commento in prima persona sulla sua carriera; Pilgrimage (2011). Nel 2014 è stata realizzata un’edizione limitata da collezione in formato gigante delle sue fotografie pubblicata da Taschen. Sono state allestite mostre sul suo lavoro in musei e gallerie in ogni parte del mondo, tra cui la National Portrait Gallery e la Corcoran Gallery a Washington, D.C.; l’International Center of Photography e il Brooklyn Museum a New York; lo Stedelijk Museum ad Amsterdam; la Maison Européenne de la Photographie a Parigi; la National Portrait Gallery a Londra; il museo dell’Hermitage di San Pietroburgo; e il Pushkin State Museum of Fine Arts di Mosca. Annie Leibovitz ha ottenuto numerose onorificenze. Nel 2006 è stata nominata Commandeur de l’Ordre des Arts et des Lettres dal governo francese. L’anno prima, in una classifica dell’American Society of Magazine Editors (ASME) delle copertine più memorabili degli ultimi 40 anni aveva ottenuto le prime due posizioni (n. 1 per la fotografia di John Lennon e Yoko Ono scattata per Rolling Stone il giorno in cui il cantante fu ucciso e n. 2 per una Demi Moore incinta su Vanity Fair). Nel 2009 ha ricevuto il Premio alla carriera dell’International Center of Photography, il primo Premio per l’eccellenza creativa dell’ASME e la Centenary Medal della Royal Photographic Society a Londra. Nel 2012 ha conseguito il Premio per le donne che si sono distinte nel campo dell’arte del Los Angeles Museum of Contemporary e il Wexner Prize. Nel 2013 ha ricevuto il Prince of Asturias Award for Communication and Humanities. Nel 2015 è stata la prima persona ad aggiudicarsi il Modern Art Contemporary Vision Award del museo di Arte Moderna di San Francisco nel 2015. Annie Leibovitz è stata designata “Leggenda vivente” dalla Library of Congress. Vive a New York con le tre figlie, Sarah, Susan e Samuelle.
Sito ufficiale: www.ubs.come/annieleibovitz
Fonte: italiaartmagazine.it
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Sony World Photography Awards, la mostra in Italia
Lo scorso aprile a Londra, ai Sony World Photography Awards, ho avuto la grande soddisfazione aggiudicarmi il 2° Premio col mio lavoro Made in Korea, nella sezione Professional/People.
I Sony World Photography Awards premiano ogni anno le eccellenze della fotografia internazionale.
L’ultima edizione, la nona, ha battuto ogni record, con un totale di 230.103 candidature da 186 Paesi.
La mostra delle fotografie premiate al concorso, dopo aver girato il mondo, il 16 settembre giunge per la prima volta in Italia!
SONY WORLD PHOTOGRAPHY AWARDS
Curatore: Denis Curti
16 Settembre / 16 Ottobre 2016
Spazio Tadini, Via Niccolò Jommelli, 24 – Milano
Presentazione in anteprima il 15 Settembre, ore 11.30
Tappe della mostra fino ad oggi:
– Londra (Inghilterra), Somerset House, dal 22 aprile all’8 maggio 2016.
– Pechino (Cina), U Space, dal 7 al 26 giugno 2016.
– Berlino (Germania), Willy-Brandt-Haus, dal 5 luglio al 30 settembre 2016.
– Milano (Italia), Spazio Tadini, dal 16 settembre al 22 ottobre 2016.
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Mostra fotografica su Walter Bonatti, a Milano
Ho cercato di mettermi nei panni del primo uomo sulla terra, un uomo che guarda affascinato e attento il mondo intorno a lui per trarne una lezione di vita. – Walter Bonatti
Walter Bonatti. Fotografie dai grandi spazi
13 Novembre 2014 – 8 marzo 2015
Palazzo della Ragione
Piazza dei Mercanti 1, Milano
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Promossa e prodotta dal Comune di Milano – Cultura, Palazzo della Ragione, Civita, Contrasto e GAmm Giunti, a cura di Alessandra Mauro e Angelo Ponta ed in collaborazione con l’archivio Bonatti.
Palazzo della Ragione, il nuovo spazio espositivo interamente dedicato alla fotografia in Piazza dei Mercanti, a due passi da Piazza Duomo, dopo la mostra di Sebastião Salgado mette a fuoco la sua proposta espositiva e culturale con questa importante rassegna dedicata alla figura del grande esploratore e pensatore Walter Bonatti.
L’esposizione dal titolo Walter Bonatti. Fotografie dai grandi spazi, con l’ausilio di video, di documenti inediti e di un allestimento particolarmente coinvolgente, ripercorre il racconto visivo, le vicende esistenziali e le avventure dell’alpinista ed esploratore italiano.
“Prosegue il nuovo corso di Palazzo della Ragione con una nuova mostra di fotografia dedicata ad un protagonista di questa arte e ai grandi spazi del nostro pianeta – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno -. Una mostra che conferma, seppure con una diversa sensibilità e una declinazione nuova rispetto alle mostre fotografiche di Salgado e di YannArtus Bertrand, appena concluse, la passione per la bellezza della natura e l’esigenza di una tutela sempre più necessaria e urgente, per un ritorno, ormai non più procrastinabile, a una relazione più rispettosa con il mondo che ci circonda”.
La mostra partecipa a Milano Cuore d’Europa, il palinsesto culturale multidisciplinare dedicato alle figure e i movimenti che, con la propria storia e la propria produzione artistica, hanno contribuito a costruire la dimensione culturale dell’identità europea.
Le immagini in mostra testimoniano oltre 30 anni di viaggi alla scoperta dei luoghi meno conosciuti e più impervi della Terra e raccontano una passione travolgente per l’avventura insieme alla straordinaria professionalità di un grande reporter.
È difficile separare il ricordo di Walter Bonatti da quello delle sue fotografie. Ed è sorprendente scoprire quanto la sua figura e le sue imprese siano radicate nella memoria di un pubblico tanto differenziato per età e interessi. La persistente popolarità di Bonatti ha più di una spiegazione. Imparò a fotografare e a scrivere le proprie avventure con la stessa dedizione con cui si impadronì dei segreti della montagna: alpinista estremo, spesso solitario, ha conquistato l’ammirazione degli uomini e il cuore delle donne, affascinando nello stesso tempo l’immaginario dei più giovani.
Il mestiere di fotografo per grandi riviste italiane, soprattutto per Epoca, lo portò a cercare di trasmettere la conoscenza di luoghi estremi del nostro pianeta. Al tempo stesso, non smise mai di battersi con forza per tramandare la vera storia, troppe volte nascosta, della conquista del K2 e del tradimento dei compagni di spedizione.
Molte tra le sue folgoranti immagini sono grandiosi “autoritratti ambientati” e i paesaggi in cui si muove sono insieme luoghi di contemplazione di scoperta. Bonatti si pone davanti e dietro l’obiettivo: in un modo del tutto originale è in grado di rappresentare la sua fatica e la gioia per una scoperta, ma al tempo stesso sa cogliere le geometrie e le vastità degli orizzonti che va esplorando.
Il talento per la narrazione, l’amore per le sfide estreme, l’interesse per la fotografia come possibilità di scoprire e testimoniare per sé e per gli altri. Una passione, e probabilmente anche un’esigenza, nata già negli anni dell’alpinismo (con i trionfi e le amarezze che li segnarono), con le foto scattate sulle pareti più difficili, e poi consolidata nel tempo, con i racconti d’imprese affascinanti e impossibili.
Walter Bonatti nasce a Bergamo nel 1930. La sua grande passione per la montagna lo ha portato a condurre centinaia di imprese alpinistiche. Nel 1951 la sua prima grande impresa: con Luciano Chigo scala la parete est del GrandCapucin nel gruppo del Monte Bianco. Nel 1954 Bonatti è il più giovane partecipante alla spedizione capitanata da Ardito Desio, che porterà Achille Compagnoni e Lino Lacedelli sulla cima del K2. Nel 1955 scala in solitaria e per la prima volta assoluta il pilastro sud del Petit Dru, sempre nel massiccio del Monte Bianco. Fa parte delle guide di Courmayeur. Nell’inverno del 1965 scala in solitaria la parete nord del Cervino su una via fino ad allora inesplorata. È questa la sua ultima impresa di alpinismo estremo.
Successivamente si dedicherà all’esplorazione e all’avventura come inviato del settimanale Epoca fino al 1979. A partire dagli anni ‘60 pubblica numerosi libri che narrano le sue imprese alpinistiche.
Muore a Roma il 13 settembre 2011, all’età di 81 anni.
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Info
T + 39 0243353535
Orari
martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30 – 20.30
Giovedì e sabato 9.30 – 22.30
Chiuso lunedì
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura
Festività
Sabato 1° novembre: 9.30 – 22.30
Domenica 7 dicembre:9.30-19.30
Lunedì 8 dicembre:9.30 – 19.30
Mercoledì 24 dicembre:9.30 – 14.30
Giovedì 25 dicembre:14.30 – 18.30
Mercoledì 31 dicembre:9.30 – 14.30
Giovedì 1° gennaio 2015 : 14.30 – 22.30
Martedì 6 gennaio:9.30-19.30
Visite guidate
Singoli: prenotazione consigliata.
Gruppi e scuole: prenotazione obbligatoria, min. 15 – max. 30 persone
Diritto di prenotazione € 1,50 per i biglietti: intero, ridotto, gruppi, scuole.
Diritto di prenotazione € 1,00 per i biglietti: famiglia, ridotto speciale
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