Filippo Venturi Photography | Blog

Documentary Photographer

Posts Tagged ‘Travel

Viaggio in Abruzzo

leave a comment »

Viaggio in Abruzzo, Itinerario

Viaggio in Abruzzo, Itinerario

Ecco il diario del nostro viaggio in Abruzzo!

Arrivo in Abruzzo, a Civitella del Tronto, il 25 Giugno 2020

Viaggio in Abruzzo

Viaggio in Abruzzo

Abruzzo, Giorno 1, Civitella del Tronto
Il 2020 sarebbe dovuto essere l’anno di due viaggi particolarmente lunghi, uno di “dovere” in Cina e uno di “piacere” negli States. Il Covid-19 però ha stravolto programmi e vite e, così, ci siamo ritrovati (con ugual entusiasmo) a scegliere una regione italiana da esplorare. È toccato all’Abruzzo
L’itinerario prevede piccoli spostamenti quotidiani, lasciandoci così il tempo di assaporare l’atmosfera dei tanti piccoli borghi in cui passeremo e di assecondare Ulisse in ogni suo desiderio di giocare o correre a perdifiato. Se colazione e pranzo saranno pratiche, sulle cene intendiamo prendercela comoda, anche spendendo qualcosa in più per location suggestive e piatti fuori dall’ordinario. Ulisse è partito col piede giusto, ha individuato tanti trattori lungo il tragitto, è mancato solo l’avvistamento di qualche aereo per rendere perfetto questo primo giorno di viaggio.
Civitella del Tronto è minuscola, ma ci ha saziato con i suoi preziosi scorci, vicoli, lampioni e profumi.

Abruzzo, Giorno 2, Fortezza di Civitella del Tronto e Campo Imperatore
Oggi abbiamo visitato la possente Fortezza di Civitella del Tronto, che è anche il monumento con più visitatori della regione (presumo che Rocca Calascio non sia conteggiata, non prevedendo il biglietto di ingresso). La superficie della Fortezza è talmente vasta e dal grande potenziale che è stato inevitabile, per me, pensare che potrebbe essere il luogo adatto per una rievocazione medievale (sia per fini culturali ed educativi, sia di intrattenimento), di cui ero assiduo frequentatore e di cui oggi sento la nostalgia. La tappa successiva è stata Campo Imperatore, chiamato anche “Il Piccolo Tibet”, che a noi ha ricordato anche alcune aree dell’Irlanda. Ulisse ha preteso una sosta ad ogni gruppo di cavalli o mucche nelle vicinanze del percorso stradale, a cui mostrava le proprie macchinine. Praticamente un invito a giocare insieme
Mi piace questa sua caratteristica: superata la timidezza iniziale, Ulisse è molto generoso con le altre persone, bambini in primis, e non si fa problemi a condividere i propri giochi. Alla sera siamo arrivati a Paganica, dove abbiamo cenato divinamente da “Assunta”, un ristorante con specialità trota. Un vero e proprio paradiso per Ulisse, visto che il posto era immerso nel verde e c’era un piccolo fiumiciattolo. Si, dopo trattori, aerei, mucche e cavalli, Ulisse adora anche i fiumi. E pure le pozzanghere, perché può ballarci il tip-tap sopra…

Abruzzo, Giorno 3, Passo delle Colonnelle, Lago di Campotosto e L’Aquila
Oggi siamo tornati nel Parco Nazionale del Gran Sasso per continuarne l’esplorazione. Siamo arrivati al Lago di Campotosto, dove abbiamo pranzato con due giga-panini farciti con pecorino e affettati, in un chioschetto molto frequentato da motociclisti, con vista lago. Abbiamo poi fatto il Passo delle Colonnelle, dove Ulisse non ha mancato di portare i propri ossequi a mucche e cavalli. A pomeriggio inoltrato siamo tornati in appartamento per rinfrescarci e prepararci per la serata da trascorrere a L’Aquila, dove abbiamo cenato in piacevole compagnia, con la fotografa e amica Serena, smaltendo poi il pasto correndo per il centro della città all’inseguimento di Ulisse. Durante una sosta in gelateria, un bambina ha spiegato a Ulisse come si mungono le mucche, usando da esempio la mucca di plastica in scala 1:1 accanto all’ingresso. La giornata, piena e soddisfacente, si è conclusa verso mezzanotte, quando siamo svenuti nel letto.

Abruzzo, Giorno 4, Il Burning Man dell’Arrosticino
La prima tappa della giornata è stata il Santuario della Madonna d’Appari, a Paganica, risalente al XIII secolo, eretto a seguito di una presunta visione da parte di una pastorella, Maddalena. Il posto esercita un certo fascino. Ulisse ha apprezzato soprattutto il fiumiciattolo che passa li accanto e il bel sentiero pedonale immerso nel verde e che conduce al paese. Per pranzo ci siamo diretti al Ristoro Mucciante a Castel del Monte, consigliatoci da diversi amici. Non sapevamo esattamente cosa aspettarci, io avevo ipotizzato un chioschetto scalcagnato in mezzo ai monti, invece ci siamo ritrovati nel Burning Man dell’Arrosticino. Mandrie di visitatori, in gran parte motociclisti, che addentavano carne con enorme soddisfazione (poteva ricordare un po’ anche il Titty Twister di Tarantino) e lanciavano esclamazioni di giubilo, tipo “me cojoni”. Prendendo il biglietto per la fila, mi sono sorpreso di avere soltanto 4 persone davanti a me. Nell’attesa, guardando meglio, ho notato un terzo numerino scritto a mano all’ingresso del locale che indicava le centinaia. Avevo davanti 204 persone! Ci siamo allora rifugiati in un chiosco poco distante, mangiando un panino delizioso, pieno di tutte le specialità in grado di saziare il palato e ostruire le coronarie (in vacanza è concesso). Nel pomeriggio abbiamo raggiunto un bellissimo borgo, Santo Stefano di Sessanio, dove abbiamo passeggiato, cenato, contato i gatti incontrati (questo l’ha fatto Ulisse) e passato la notte. Prima di dormire abbiamo osservato tutti assieme la luna una dozzina di volte (su invito di Ulisse). Il pernottamento, qui, è qualcosa di veramente particolare. Maggiori dettagli domani.

Abruzzo, Giorno 4 (bis), Sextantio
Il Sextantio non è un alloggio come gli altri, ma è una vera e propria esperienza. Negli anni ’90 un ricco imprenditore filantropo italo-svedese, durante un giro in moto, scoprì il borgo semi-abbandonato di Santo Stefano di Sessanio e se ne innamorò. In seguito acquistò il 30% delle case in pietra e iniziò i lavori per trasformarle in un albergo diffuso di oltre 30 stanze, ristrutturandole in modo da riportare il borgo agli inizi del ‘900. Gli interni sono ispirati alle fotografie che Paul Scheuermeier, linguista svizzero, scattò in Abruzzo negli anni venti del Novecento. Così, si dorme in camere con mura annerite dalla fuliggine, camino, arredi scarni dell’epoca e illuminazione fioca ma suggestiva, che richiama le candele. Allo stesso modo i pasti, offerti nella Locanda, sono studiati per riproporre i cibi di allora, in ambienti e con stoviglie fatti come all’inizio del secolo scorso. Il tutto accompagnato da un servizio da 10 e lode con dipendenti veramente gentili, attenti e premurosi, soprattutto nei confronti di Ulisse che ha reagito ai luoghi poco illuminati piangendo disperatamente (per i primi 5 minuti, per poi non volersene più andare). Un’esperienza da provare!
(no non mi hanno pagato, è una recensione sincera per premiare chi lavora bene).

Sextantio Albergo Diffuso, Santo Stefano di Sessanio

Sextantio Albergo Diffuso, Santo Stefano di Sessanio

Abruzzo, Giorno 5, Castelli e cani
Oggi abbiamo fatto scorpacciata di castelli diroccati (e papà ha avuto la scusa per usare il drone). Al mattino siamo saliti a Rocca Calascio, il castello più famoso e più visitato della regione, reso celebre anche grazie al film Ladyhawke (Richard Donner, 1985), che lo usò come location. Ulisse ha affrontato la sua prima camminata “tortuosa”, di circa 10/15 minuti, con coraggio, e avvisandoci ad ogni sasso grande sul sentiero che avrebbe potuto farci cadere. Abbiamo poi visitato il Castello di Bominaco, scoperto grazie al consiglio di alcuni turisti con cui ci siamo inchiacchierati. Anche questo notevole. Il terzo castello, a San Pio delle Camere, invece lo abbiamo visto sulla strada e si fa notare per la posizione particolarmente inospitale e che, ho scoperto poi, ebbe la funzione di rifugio per la popolazione in caso di pericolo. Non risulta che fosse anche usato come residenza (vorrei ben vedere). Ulisse invece ha raggiunto il proprio apice della giornata in serata quando ha visto, in rapida successione, la luna, un aereo e un bau-bau con un entusiasmo pari al suo. La giornata si è conclusa con doccia per tutti e Ulisse che si è esibito, interpretando brevemente il ruolo di senatore dell’antica Roma, sul letto.

Abruzzo, Giorno 6, Alba Fucens, Mamma orsa e Scanno
Ci siamo goduti un lento risveglio e una colazione con vista superba nel B&B “L’Alchimista del borgo” di Massa d’Albe. Prima di andare via, Ulisse ha salutato calorosamente i cani con cui aveva giocato tutta la sera precedente, sotto gli occhi attenti (e le mani occupate da boccali di birra nera irlandese) di mamma e papà. La tappa successiva sarebbe dovuta essere il sito archeologico di Alba Fucens, poco distante, ma la calura ci ha fatto desistere dal fare la visita guidata di 90 minuti (ho fatto comunque qualche foto dall’alto, dove si vede anche l’anfiteatro). Abbiamo quindi ripiegato sul piccolo parco giochi del paese, dove Ulisse si è stancato per bene (facendo fare l’altalena anche alla sua macchinina preferita), così da dormire durante gli spostamenti successivi in macchina, per la precisione verso il maestoso e perfettamente conservato Castello di Piccolomini, a Celano, e in un baretto del paese per rinfrescarci con un gelato. Gentilissima la barista che ci ha concesso di spostare di qualche metro tavolino e sedie, vicino alla macchina, così da vegliare sul sonno di Ulisse. Nel tardo pomeriggio siamo arrivati nel B&B prenotato a Scanno e ci siano rilassati un po’ prima di uscire nuovamente. Mentre stavamo lasciando la stanza, la proprietaria ci ha fermati.
– Andate a vedere mamma orsa coi suoi piccoli?
– Uh?
– A Villalago, sull’albero di ciliegio. Entrate in paese e seguite i curiosi!
E così, 5 minuti dopo, ci siamo ritrovati su un marciapiede a guardare, ad una cinquantina di metri di distanza, mamma orsa e i suoi 4 cuccioli, scesi in paese, aggrappati sui rami di un ciliegio in un parco pubblico (troppo distanti per fotografarli, ma allego foto dei curiosi). La giornata si è conclusa con la cena nel meraviglioso centro storico di Scanno, detto anche il borgo dei fotografi perché nel secolo scorso Pietro di Rienzo e poi Cartier-Bresson, Giacomelli, Berengo Gardin, Scianna, Cresci, Saville e altri lo hanno fotografato.

Abruzzo, Giorno 7, Lago di Scanno e nuovi incontri
Giornata dedicata al relax e all’accontentare Ulisse in tutto e per tutto. Colazione generosa e fatta in casa, nell’agriturismo dove alloggiamo, smaltita in circa un’ora di scivoli, altalene e altri giochi nel parco pubblico di Villalago. Poi Lago di Scanno, dove abbiamo noleggiato un risciò per fare il giro del lago (utile anche per smaltire la colazione), di circa 5km. Allego foto dove siamo leggermente sbattuti per il caldo. A pranzo siamo andati in un locale dove una bimba si è timidamente avvicinata a Ulisse per giocare con lui e i suoi trenini. Tempo 10 secondi ed era diventata parte della famiglia, ci mancava poco che iniziasse a chiamarci Mà e Pà. Ulisse ha vissuto la mezz’ora più bella della giornata! Nel pomeriggio siamo andati a Sulmona dove ci hanno sorpreso Piazza Garibaldi, col suo acquedotto, e l’afa sofferta passeggiando per le vie del centro. In una vetrina abbiamo visto il modellino di un treno (Ulisse ne va matto), quello usato per la cosiddetta Transiberiana d’Italia: mi sono appuntato di farla provare a Ulisse in inverno. Verso sera siamo tornati a Scanno, al fresco, abbuffandoci di arrosticini!

Mi sono innamorato del Castello di Roccascalegna :
Mi ipnotizza, come se non potessi convincermi che può star su.

Castello di Roccascalegna

Castello di Roccascalegna

Castello di Roccascalegna

Castello di Roccascalegna

Abruzzo, Giorno 8, Goffredo, Lucrezia, Danilo il cavaliere e Bruno il wrestler
L’itinerario di oggi prevedeva diverse tappe… La metà delle quali sono saltate per piacevoli incontri e sorprese
Durante lo spostamento del mattino abbiamo notato, lungo il tragitto, a Villetta Barrea, una sorta di oasi munita di ombrelloni e giochi per bambini. Si chiamava Centro Visita Daini e – sorpresa – era possibile rinfrescarsi ma anche incontrare da vicino dei daini in una grande riserva curata da tal Sig. Goffredo. La meta successiva è stata il paese di Pizzoferrato, di cui colpisce l’ubicazione e dove abbiamo fatto tappa nel parco giochi del paese, su richiesta di Ulisse, all’interno del quale abbiamo scoperto una statua dedicata a Bruno Sammartino, emigrato con diversi altri concittadini a Pittsburgh e diventanto in seguito campione del mondo di wrestling. Continuando negli spostamenti, abbiamo notato la statua di un cavaliere all’ingresso di un albergo, un po’ pacchiana, ma che io non ho potuto non fotografare. In serata siamo arrivati nel nostro B&B a Bomba (dove Ulisse ha finalmente toccato con mano un trattore) e, lasciati i bagagli, abbiamo cenato nella vicina Roccascalegna, non prima di aver contemplato e fotografato l’incredibile Castello del paese per un’ora abbondante, grazie all’ubicazione “precaria”. Anche oggi, non so se per merito di Ulisse o dei suoi trenini che sparge su ogni tavolo dove ci sediamo, una bimba simpatica è venuta a giocare con lui. Lucrezia, figlia dei proprietari del ristorante “Civico 20”, ci ha tenuto compagnia durante la consumazione di una cena divina! Alle 22.30, come da prassi, Ulisse ha preteso di fare gli ultimi scivoli della giornata, al chiaror di luna…

Abruzzo, Giorno 9, Dolce nullafacenza
Al mattino abbiamo visitato il borgo di Guardiagrele, che D’Annunzio definì la “Terrazza d’Abruzzo”. Se il centro storico presenta edifici e chiese storiche notevoli, oltre a diversi bar e affini che invitano a sedersi per un caffè shakerato e a contemplare gli scorci più affascinanti, ho l’impressione che il paese sia cambiato molto, nel secolo trascorso, da quando lo visitò lo scrittore. A giudicare dalla massiccia presenza di condomini pesanti e anonimi in stile anni ’60 e altri elementi stonati, credo che il borgo si sia espanso in modo eccessivo e senza essere preservato. Nel pomeriggio siamo arrivati nel nostro appartamento, “Il Giardino di Epicuro”, fornito di ogni bendidio e che è anche il più “lussuoso” del nostro viaggio. La piscina ci ha risucchiati in un vortice di pigrizia che ha interrotto il nostro spirito da esploratori e soltanto la pioggia serale ha saputo rompere l’incantesimo. Dopo oltre una settimana di giri, esplorazioni e giornate interminabili, ci può stare, no?
Ulisse, ovviamente, non ha potuto fare a meno di individuare la rassicurante presenza della luna nel cielo, prima di arrendersi al sonno.

Abruzzo, Giorno 10, Trabocchi, Eremo e Luna con papà
Lasciato la villetta con piscina, abbiamo ritrovato lo spirito degli esploratori
Abbiamo dedicato la mattinata alla Costa dei Trabocchi, cioè delle strutture molto particolari, in legno, che si affaccisno sul mare e che vengono usate per la pesca (alcune sono anche ristoranti). Dopo una passeggiata sul lungomare e qualche foto, ci siamo diretti nuovamente nell’entroterra. Lungo la strada abbiamo fatto una sosta nei pressi di un ristorante denominato Belvedere, per verificare che ci fosse effettivamente una bella vista. Ne abbiamo trovata una straordinaria; peccato però che certe perle non siano indicate da cartelli o guide, ma vadano scoperte da soli, guidati dalla curiosità. Giunti a Roccamorice, visto che Ulisse si era addormentato, abbiamo deciso di dividerci temporaneamente: Elisa è rimasta in macchina con lui e io ho raggiunto a piedi l’eremo di San Bartolomeo in Legio, nonostante la pioggia fine ma pungente. Superata la prima parte, che sembrava quasi una passeggiata nel bosco, il sentiero è diventato piuttosto tortuoso e inclinato e ho realizzato di non avere l’abbigliamento adatto per fare trekking. A quel punto però avrei vissuto come una sconfitta il tornare indietro, anche perché chissà se e quando sarei più ritornato in quei luoghi. Infine, bagnato e infangato fino al ginocchio, ho raggiunto l’eremo. A quel punto tanto valeva esplorare ogni anfratto, aprire ogni porticina, respirare l’aria fresca che si può trovare nei luoghi lontani dalla civiltà, pensare a come doveva essere vivere in quel luogo, dove ogni agio è rimosso, e vedere se riuscivo a cogliere qualcosa della magia di quel posto. In serata siamo giunti nel nostro alloggio: Il Cerchio del Desiderio. Se il nome è migliorabile, il luogo è notevole, si tratta infatti di un glamping. La nostra tenda a igloo era situata in mezzo agli ulivi e con vista tramonto. Tutto molto romantico. Consumati gli ultimi arrosticini in un ristorante nei dintorni, a Moscufo, la giornata si è conclusa con me e Ulisse, seduti su una panchina, a contemplare la luna piena.

 

Diario di Viaggio in Irlanda 2019

with 6 comments

GIORNO 1 – Il primo volo di Ulisse

Avendo un volo notturno, la speranza era che avrebbe dormito buona parte delle 2 ore e 45 minuti di viaggio. Era, appunto.
Nei vari tentativi di accontentare la sua smania di muoversi e curiosare c’è stato il farlo camminare lungo il corridoio dell’aereo, ma dopo pochi secondi la passeggiata è diventata una rincorsa dove io vestivo i panni di Willy il Coyote.
Fra schiamazzi e gemiti di Ulisse, “ingiustamente” legato alla cintura di sicurezza, ogni tanto notavo la signora alla mia sinistra gettare occhiate disperate verso le file posteriori, in cerca di un sedile libero.
Nei momenti in cui Ulisse osservava dal finestrino si percepiva il suo desiderio di smontare le ali per esaminarle al millimetro. Magari per verificare “l’Effetto Venturi” (esiste davvero, per qualche bizzarro motivo me lo ricordo dai tempi della scuola).
Alla fine ha ceduto alla stanchezza, negli ultimi 10 minuti di volo, addormentandosi addosso a me e, grazie a questo momento di tenerezza, a farsi perdonare tutti i guai precedenti.
Già in Puglia qualche settimana fa e pure nella giornata di oggi, mi sono riconosciuto in quelle famiglie che osservavo da giovanissimo, un po’ sgangherate e un po’ imbarazzanti, per via delle difficoltà nello star dietro a tutto e dei bambini che testavano la pazienza dei genitori.
Che ti facevano pensare: “Io? Non sarò mai cosi!”.
Oggi però so che ne vale la pena.

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 1

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 1

GIORNO 2 – Il verde di Irlanda

Appena sveglio, Ulisse ha finalmente potuto vedere per la prima volta il verde irlandese (l’arrivo in piena notte l’aveva impedito), soffermandosi a osservarlo ed emettendo piccoli gemiti euforici al passare di cani e altri animali.
Non so perché Elisa ha prenotato la stanza in un albergo per ricchi e attempati golfisti, devo però riconoscere che la luce e la vista della sala colazioni era notevole, molto rilassante.
Siamo andati a sud, nella Contea di Wicklow, facendo varie tappe ed escursioni, attraversando il Sally Gap e visitando il celebre sito monastico di Glendalough, luoghi che per atmosfere e colori rappresentano perfettamente l’Irlanda che amiamo (io ed Elisa siamo stati già in Irlanda prima di conoscerci e poi, assieme, in Irlanda del Nord e pure in Scozia, anche qui in cerca di zone selvagge, castelli, scogliere e pub).
In serata siamo arrivati a Kilkenny, passeggiando fra le sue vie medievali prima di tuffarci in una pinta di Guinness.

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 2

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 2

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 2

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 2

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 2

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 2

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 2

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 2

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 2

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 2

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 2

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 2

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 2

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 2

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 2

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 2

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 2

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 2

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 2

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 2

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 2

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 2

GIORNO 3 – Corse, castelli e tori incazzosi

Anche questa mattina è stata dura staccare Ulisse dalla finestra del nostro B&B.
La giornata è iniziata con la visita a Kilkenny, entrando nel castello, passeggiando lungo il “medieval mile”, perdendosi nei viottoli e finendo dentro le riprese dell’Harry Potter irlandese (o qualcosa di simile).
Elisa mi dice di attendere con Ulisse perché deve fare una foto. Attendo. Poi scopro che anche noi eravamo parte della foto. Insomma sembro in posa ma non lo sono.
Una foto è di ieri, me l’ero dimenticata ma mi piaceva e l’ho messa oggi, quella dove Elisa e Ulisse mangiano in un bosco, tipo Hobbit.
Nel nostro girovagare finiamo alla Rock of Cashel che, per forma e ubicazione, esibisce una imponenza notevole sul visitatore in arrivo.
Ulisse corre nel giardino a perdifiato, fermandosi solo per indicarci i tanti corvi in volo. Cerco un posto da cui riprendere e incorniciare il castello, ma finisco nel territorio di un toro incazzoso. Scatto al volo e non attendo di scoprire se hanno imparato a scavalcare i muri.
Alla sera arriviamo a Kinsale, sul mare, ceniamo da Dino’s, il re del fish and chips.
Nella passeggiata post-cena scopriamo che si tratta di un paese delizioso, ma l’illuminazione notturna è trascurata, un po’ come in tutto il paese. A domani!

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 3

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 3

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 3

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 3

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 3

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 3

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 3

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 3

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 3

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 3

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 3

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 3

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 3

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 3

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 3

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 3

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 3

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 3

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 3

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 3

GIORNO 4 – Manine, bauli e Wild Atlantic Way

Il B&B aveva un tavolino abbastanza alto da battezzarlo “piano anti-Ulisse”, dove appoggiare gli oggetti che per un motivo o per un altro dovevano essere salvaguardati.
In mattinata abbiamo visitato per bene Kinsale, un paesino sul mare che avevamo sottovalutato, ma che di giorno ci ha sorpreso per le sue vie e i suoi colori, al punto di sembrare il set di un film.
A Kinsale inizia la Wild Atlantic Way, che nei prossimi giorni percorreremo fin su nel Donegal.
Il momento clou della giornata è stato l’attraversamento del Ring of Bara e dell’Healy Pass, dove abbiamo trovato quel senso di selvaggio e isolamento che ci ha spinto a organizzare questo viaggio e che ricercheremo nei prossimi giorni.
Stiamo fotografando molto, preferendo però non pubblicare le fotografie più intime. Al rientro in Italia però le stamperemo tutte.
Ovviamente Ulisse non ricorderà nulla di questi viaggi, è troppo piccolo, ma la speranza è che possano seminare e nutrire in lui la curiosità di scoprire, la voglia di viaggiare e il rispetto verso culture diverse.
Mi procurerò un bauletto dove conserverò i miei lavori fotografici, i diari fotografici e scritti dei viaggi di famiglia e tutti quegli oggetti che potranno un giorno raccontargli o ricordargli chi siamo io ed Elisa, quali passioni ci hanno guidato nella vita e quanto lui sia importante per noi.

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 4

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 4

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 4

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 4

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 4

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 4

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 4

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 4

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 4

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 4

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 4

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 4

GIORNO 5 – Può piovere per sempre

Oggi vento e pioggia hanno sferzato il Ring of Kerry tutto il giorno, con brevi pause illusorie.
Le Kerry Cliffs hanno segnato il punto di massima sorpresa. Se la pioggia aveva concesso una breve tregua, il vento ha esibito i propri muscoli, estremizzato il senso di vertigine che si aveva nello sporgersi a vedere il mare infrangere sugli scogli 300 metri più in basso.
Da questo punto erano osservabili le Skelling Island, diventate famose perché nell’isola più grande (Skelling Michael) hanno girato il finale di Star Wars VIII.
Considerando le condizioni estreme di quella landa, potevamo quasi udire l’eco delle imprecazioni di Luke Skywalker dopo esservi recato a fare l’eremita.
Ulisse ha iniziato la giornata riprendendo i suoi test di gioco a nascondino nel B&B. Più tardi ha corso su una spiaggia, giocando a non farsi prendere dalle onde sulla battigia. Ha osservato il paesaggio irlandese con la malinconia tipica di chi guarda attraverso un vetro bagnato dalla pioggia, concedendosi qualche pisolino ristoratore. Alla sera ha studiato bene il menù di un pub prima di optare per le polpette.
Domani continueremo la nostra salita a nord.

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 5

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 5

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 5

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 5

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 5

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 5

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 5

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 5

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 5

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 5

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 5

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 5

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 5

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 5

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 5

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 5

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 5

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 5

GIORNO 6 – Battigia, bimbi volanti e laghi glaciali

Oggi abbiamo visitato la penisola di Dingle, la più settentrionale delle cinque penisole che formano la “mano d’Irlanda”.
I numerosi punti di osservazione, le spiagge, i laghi glaciali e i ruderi di chiese e castelli hanno appagato il nostro desiderio di Irlanda.
La presenza di turisti è stata maggiore rispetto ai giorni passati, privandoci quindi della contemplazione solitaria del paesaggio.
Ulisse ci ha confermato che ama la battigia delle fredde spiagge atlantiche, oggi peró non fuggiva più le onde, anzi, ci si sarebbe tuffato dentro (se non trattenuto) con la sua tutina e l’impermeabile verde, emulando alcuni ragazzini che entravano in acqua indossando però la muta subacquea.
Per lui tutto ciò che ha meno di 8 anni è un possibile compagno di giochi e va imitato se fa qualcosa di nuovo.
Ulisse è molto fisico. Mi abbraccia le gambe se lo sgrido oppure se fa il timido di fronte ad uno sconosciuto. Le volte che non vuole stare nel suo lettino, finisce col dormire appiccicato a me oppure a Elisa. A volte me lo ritrovo col viso accanto al mio, a volte si incastona fra il mio braccio e il busto e altre volte tenta di addormentarsi sopra la mia schiena.
Ora ha scoperto la disciplina sportiva del salto sul papà.

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 6

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 6

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 6

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 6

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 6

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 6

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 6

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 6

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 6

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 6

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 6

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 6

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 6

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 6

GIORNO 7 – Fantasmi, vascelli e pozzanghere

Quando ero piccolo lessi una raccolta intitolata “Fantasmi irlandesi”, con racconti di scrittori del calibro di Stoker, Le Fanu e O’Brien.
Forse la ricordate, era un libricino della Newton “100 pagine a 1000 lire”, con in copertina una figura in piedi, avvolta in un lenzuolo e con un lume fra le mani.
Quella lettura mi colpì come solo certi buoni racconti sanno fare con la mente di un quattordicenne curioso e alla ricerca di paure da sfidare.
L’Irlanda è un luogo che ha sempre ispirato storie e leggende sovrannaturali, si presta facilmente grazie alle sue brughiere nebbiose e gelide, alle nubi rapide che in pochi istanti possono far piombare l’oscurità nel più sereno dei boschi e al fango che appesantisce il passo e rende facili prede.
Tutto questo mi è venuto in mente stamattina, entrando in bagno e vedendo Ulisse che, nuovamente, giocava a nascondino dietro la tenda della doccia.
Dopo la colazione abbiamo lasciato il B&B con la pioggia ad accoglierci sull’uscio.
Nel nostro esplorare la Contea di Clare, ci siamo imbattuti nell’abbazia omonima, oggi abbandonata e sorvegliata da mucche timorose e con lo sguardo docile.
Più tardi abbiamo fatto tappa al Vandeleur Walled Garden a Kilrush, per consentire a Ulisse di sgranchirsi le ossa, cioè correre a perdifiato in lungo e in largo, saltando dentro tutte le pozzanghere sul suo tragitto e attraversando anche il labirinto di siepi.
Una volta cambiato, s’è concesso una calda e asciutta dormita in macchina.
Tornati sulla costa, abbiamo visitato Spanish Point, un paesino con una maestosa spiaggia frequentata da surfisti, che prende il nome dalla sonora sconfitta della Invincible Armada (la celebre flotta spagnola di fine 1500) nello scontro con gli inglesi e che, in questo punto, subì il colpo di grazia a causa di una possente tempesta che sancì il fallimento della spedizione spagnola.
In serata siamo giunti alle Cliff of Moher, le scogliere più famose d’Irlanda, rimandando però la visita al giorno seguente così da dedicargli il tempo e l’attenzione che meritano.
Il nostro nuovo B&B si trova a Doolin, un paesino minuscolo all’interno di un territorio così selvaggio e umido, a pochi passi dall’oceano, che mi domando come possa sopravvivere all’inverno.
Appena fuori la nostra camera c’è un accogliente salottino con una finestra da cui osservare rassicurati la pioggia e il freddo che si rincorrono nella brughiera.
All’alba del giorno seguente ci ho trascorso un paio d’ore, contemplando il paesaggio, sbrigando qualche faccenda fotografica, rispondendo a email e scrivendo le righe che avete letto fin qui.

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 7

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 7

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 7

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 7

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 7

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 7

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 7

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 7

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 7

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 7

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 7

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 7

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 7

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 7

GIORNO 8 – Moher, Burren e Dunguaire

Lasciato il B&B di Doolin, abbiamo fatto tappa alle Scogliere di Moher (Aillte an Mhothair, in gaelico, che significa “scogliere della rovina”), una delle mete turistiche più celebri d’Irlanda che, nel punto più alto, raggiunge i 217 metri d’altezza sull’oceano Atlantico!
Ovviamente l’idea di non visitarle il giorno precedente, per mancanza di tempo, e di dedicargli la mattina di oggi non aveva previsto la pioggia incessante e il vento gelido oceanico che hanno martellato i visitatori tutto il tempo.
Con Ulisse addormentato nel calduccio della macchina, io ed Elisa ci siamo alternati a visitare le scogliere che, con queste condizioni atmosferiche, ci hanno ben ricordato che con la natura non si scherza e forse proprio questa è la lezione pratica più importante che potessimo avere in quel luogo.
Per riprenderci dalle ore di pioggia e vento, abbiamo fatto sosta in un pub, riscaldandoci con la zuppa del giorno e risollevandoci il morale con la Guinness.
Ulisse, esperto nel fare danni imprevedibili, ha gettato una bustina di ketchup nella birra… ma, essendo appunto una Guinness, non ci saremmo fatti problemi a finirla pure se ci avesse gettato un calzino.
Dopo pranzo siamo ripartiti in direzione nord, entrando finalmente nel maestoso Burren, una distesa rocciosa e calcarea che diverse persone descrivono come somigliante alla superficie lunare.
L’ultima tappa di oggi è stato il castello di Dunguaire, che a livello di dimensioni risulta di poco conto, soprattutto se confrontato con la Rock of Cashel, ma la sua ubicazione, in mezzo ad un lago melmoso, lo rende affascinante. L’ultima fotografia di oggi mostra Ulisse nell’istante in cui diventa invisibile.

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 8

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 8

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 8

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 8

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 8

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 8

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 8

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 8

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 8

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 8

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 8

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 8

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 8

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 8

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 8

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 8

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 8

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 8

GIORNO 9 – Cani e cavalli in Connemara

Ulisse ha apprezzato molto il nostro ultimo B&B grazie alla grande vetrata che rendeva luminoso il salotto e soprattutto al cane che è passato a salutarci e che ha avuto la priorità rispetto l’asciugatura dei capelli dopo il bagnetto.
Il programma di oggi consisteva nell’ingresso nella Contea di Galway per attraversare il Connemara, una regione selvaggia e che affascina i tanti visitatori che vi passano.
Non bastasse l’aspetto paesaggistico, è pieno di cavalli e non solo mucche e pecore come nelle aree fin qui visitate.
A Roundstone abbiamo fatto sosta in un pub per goderci una zuppa calda e del pesce in compagnia di una cesenate che ha base li, anche lei profonda amante dell’Irlanda :)
Per consentire a Ulisse di correre abbiamo passato un’oretta nel parco del paese, dotato di altalene, scivoli e altri bimbi italiani.
Continuando a percorrere la strada costiera abbiamo osservato e camminato su spiagge maestose e terreni brulli interrotti da piccoli laghi con acque scure e minacciose.
Alla sera siamo arrivati a Cliften, dove abbiamo scaricato i bagagli all’Abbey Glen Castle Hotel (un castello vero e proprio, anche se risalente al 1800) e siamo tornati in paese per due fish ‘n chips, Guinness e Bulmers, in un pub tipico, con musica dal vivo. Il massimo che si possa desiderare dopo un giorno di viaggio.

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 9

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 9

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 9

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 9

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 9

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 9

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 9

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 9

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 9

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 9

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 9

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 9

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 9

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 9

GIORNO 10 – Sky Road e Kylemore Abbey

Al mattino ci siamo concessi un giro in macchina in relax lungo la Sky Road che, col cielo sereno che abbiamo trovato, è una esperienza da provare.
Assaporando ogni curva morbida, osservando i muretti in pietra scura che tagliano i verdi campi e scorgendo a valle grandi laghi e isolotti ricoperti a volte di vegetazione e a volte di rocce avvolte nel muschio, abbiamo trascorso la prima ora di viaggio.
La destinazione principale di oggi, attraverso l’incantevole Connemara, era la Kylemore Abbey, anche perché avevamo intenzione di far correre Ulisse per tutto il tempo che voleva nei grandi giardini e spazi verdi all’interno dell’abbazia.
Il biglietto è costato 14 euro ad adulto, il più alto del nostro viaggio, ma ne è valsa la pena.
Nelle due ore trascorse alla Kylemore Abbey abbiamo visitato il Walled Garden: troppo fighetto per me e troppo ordinato per i gusti di Ulisse; il parco esterno al giardino, risultato più autentico e affascinante; l’abbazia e la chiesetta neo-gotica, all’interno delle quali è stato possibile scoprire la storia romantica e amara del finanziere e parlamentare inglese Mitchell Henry e della moglie Margaret Vaughan.
In serata siamo giunti nel nostro B&B disperso nei boschi irlandesi, godendoci pure un blocco della polizia dove che mi hanno chiesto la patente e l’hanno controllata in 5 nanosecondi, probabilmente una finta perché sui turisti non riescono a fare controlli in tempi rapidi e/o perché preferiscono non complicargli il viaggio.

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 10

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 10

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 10

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 10

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 10

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 10

GIORNO 11 – Downpatrick Head e la Regina dei Pirati

Oggi abbiamo ripreso la salita a nord, attraversando la maestosa Dolough Valley, dove abbiamo incontrato delle cicliste temerarie e alcuni cartelli che raccontavano la grande carestia che ha colpito l’Irlanda a metà del 1800 e che vide centinaia di persone morire nell’attraversare questa valle in cerca di cibo.
Nella Contea di Mayo abbiamo camminato sul promontorio sferzato dai venti di Downpatrick Head: una delle aree più spettacolari d’Irlanda, dove crepacci, scogliere e voragini improvvise sono sprovviste di protezioni e l’unica misura di sicurezza è il buon senso dei visitatori.
L’attrazione principale qui è il Dun Briste (in gaelico, il “forte rotto”), un pezzo di scogliera rimasto isolato in mezzo al mare.
Leggenda vuole che in questo sperone di roccia si fosse rifugiato, quando ancora era tutt’uno col resto della costa, un re pagano di nome Crom Dubh che rifiutava la conversione al cristianesimo ad opera di san Patrizio. Dopo vani tentativi il santo patrono d’Irlanda avrebbe toccato terra col bastone facendo crollare parte del promontorio e lasciando a morire da solo sul Dun Briste il re disobbediente.
La tappa successiva è stata una fiabesca torretta, residuo del Rockfleet Castle, a cui è legata l’avvincente storia di Grace O’Malley.
Nata intorno al 1530, in un’epoca in cui era naturale che la donna dovesse sottostare alla volontà altrui per esaudirne le aspettative e quando il corpo di una donna le apparteneva fintanto che la libido altrui non lo esigeva, Grace decise di deludere alla grande le regole e prassi che pesavano su di lei. La ricerca della propria felicità e realizzazione non sarebbe stata compatibile col mondo che la circondava e allora tanto valeva rovesciarlo.
Certo, essere la figlia di Owen Dubhdarra O’Malley, capo del Clan degli O’Malley, le diede carte buone nella vita, ma bisogna poi sapersele giocare.
La storia e la leggenda irlandese qui si fondono: si dice che da giovane Grace volle partire con il padre per un’operazione commerciale in Spagna, ma, quando lui le disse che non poteva perché i suoi lunghi capelli si sarebbero impigliati alle corde della nave, lei se li tagliò, costringendolo a prenderla con sé.
Nella vita si orientò con la stella polare nella navigazione e con un orgoglio spudorato nei rapporti umani.
Grace, nel tentativo di fare una visita di cortesia a Howth Castle, venne informata che al momento la famiglia era a cena e i cancelli del castello le furono chiusi in faccia. Per ritorsione, fece rapire il figlio ed erede del Barone, che venne rilasciato sotto la promessa di tenere i cancelli sempre aperti ai visitatori inaspettati, e di mettere un posto in più durante ogni pasto. Ancora oggi questo accordo viene mantenuto dalla famiglia dei St. Lawrence, proprietari di Howth Castle.
Negli anni seguenti incontrò Elisabetta I, quando ormai l’Irlanda era sotto il dominio inglese, ma questo non la privò della spavalderia di non riconoscerla come propria regina e di “sfidarla” infrangendo alcune regole durante l’incontro formale, compreso il presentarsi armata di coltello.
Grace O’Malley ha ispirato tanti libri e canzoni, venendo citata anche in film e telefilm, come simbolo di donna indipendente e avventurosa, soprannominata Regina dei Pirati.

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 11

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 11

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 11

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 11

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 11

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 11

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 11

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 11

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 11

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 11

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 11

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 11

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 11

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 11

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 11

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 11

GIORNO 12 – Uomini, mare e Yeats

La giornata di oggi è stata all’insegna degli incontri con persone e soltanto nell’ultima parte ci siamo concessi un po’ di sana contemplazione solitaria dei grandi paesaggi irlandesi. Al mattino abbiamo fatto tappa al molo di Easkey dove ho notato una famiglia intera impegnata a tuffarsi ripetutamente in mare.
A primo impatto li ho trovati interessanti perché avevano le caratteristiche tipiche che mi aspetterei dagli irlandesi (o comunque da chi vive nel Regno Unito): capelli rossi, lentiggini, sguardi severi e ginocchia segnate da croste, poi mi ha affascinato la massiccia autoironia contrastata da improvvisi ordini perentori, come quello della madre che non accettava che la figlia non trovasse il coraggio di tuffarsi.
Alla fine li ho conosciuti e sono riuscito anche a scattare un rapido ritratto di famiglia, perché percepivo comunque di essere una interferenza in un contesto meraviglioso perché spontaneo.
Continuando lungo la costa nella Contea di Sligo, ci ha colpiti il Beach Bar in mezzo al nulla di una spiaggia, ma nonostante questo pieno di avventori. Ci siamo scaldati con due zuppe di verdure e rinvigoriti con due Guinness, mentre Ulisse faceva scorpacciata di yogurt greco e mirtilli freschi.
Nel pomeriggio siamo arrivati a Strandhill, dove la spiaggia omonima è famosa per attirare tanti surfisti. Mi sarebbe piaciuto fare qualche ritratto ma non c’è stato il tempo, stare dietro a Ulisse è un lavoro a tempo pieno, così abbiamo fatto lunghe passeggiate sulla sabbia per poi concederci un gelato nel paese, pieno di visitatori essendo domenica.
Più tardi ci siamo diretti verso Sligo, passando attraverso il Benbulben e il Knocknarea, due alture molto particolari che ricordano certe forme del Grand Canyon americano, pur essendo ricoperte di vegetazione, ma che risaltano essendo nel bel mezzo di una pianura sul mare.
Si tratta di un giro di mezz’ora in auto eppure in pochi istanti ci siamo ritrovati lontani dalla civiltà e immersi in un paesaggio inquietante quanto affascinante, con boschi morenti e la pianura che si inclinava di quasi novanta gradi per raggiungere la cima delle due alture.

“[…] Sotto la vetta spoglia del Benbulben
nel cimitero di Drumcliff è sepolto Yeats.
Uno dei suoi antenati ne fu parroco
anni e anni fa; una chiesa si erge lì vicino;
presso la strada v’è un’antica croce.
E niente marmo, niente frasi convenzionali;
sul calcare scavato in quello stesso luogo queste parole sono state incise per sua volontà:
Getta uno sguardo freddo
Sulla vita e sulla morte.
Cavaliere, prosegui il tuo cammino!”

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 12

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 12

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 12

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 12

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 12

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 12

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 12

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 12

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 12

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 12

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 12

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 12

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 12

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 12

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 12

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 12

GIORNO 13 – Alture, cimiteri e vacche illuminate

La giornata di oggi è stata caratterizzata dalle sensazioni e intuizioni di qualcosa che va oltre la propria percezione.
Non credo a queste cose, non ascolto le religioni, non temo i fantasmi, non mi preoccupo se siamo in 13 a tavola e rido se qualcuno minaccia un malocchio, ma ogni tanto mi piace lasciarmi andare e mettere in stand by questo mio aspetto.
Stamattina è successo.
Abbiamo nuovamente girato attorno al Benbulben, l’altura che si trova nei pressi di Sligo, per ammirarne la forma singolare, le cicatrici dovute ai tanti fiumi istantanei che nascono con la pioggia a causa del l’inclinazione vertiginosa delle pareti, la foschia che ne avvolge sempre la parte superiore e per un attimo abbiamo pensato quanto sarebbe facile, specialmente per chi fosse vissuto secoli o millenni fa, vedere in quella forma qualcosa di divino, domandarsi quali esseri vivano lassù, perennemente nascosti dalle nubi, e come assecondarne la volontà: modificando le coltivazioni o addirittura pensando a sacrifici.
Finito il giro ipnotico, siamo tornati alla realtà e al bisogno di una tazza di caffè.
Il nostro viaggio sta volgendo al termine e quindi abbiamo abbandonato la Wild Atlantic Way per avvicinarci a Dublino.
Le ore alla guida sono trascorse con la malinconia di chi rivive internamente e metabolizza la bellezza di un viaggio e la straordinaria esperienza che ha vissuto e la loro conclusione.
Prima di arrivare ad Athlone, dove passeremo la notte, abbiamo fatto una sosta all’Abbeyshrule Cistercian Abbey e al cimitero adiacente per far passeggiare uno scalpitante Ulisse (in Irlanda e non solo è normale passeggiare o sedersi sull’erba nei cimiteri, che sono quindi vissuti e rispettati dai vivi; non sono luoghi esiliati e ai margini della società dove nessuno vorrebbe finire).
Qui è successo qualcosa.
Giunti all’angolo nord del cimitero, erano ben visibili i ruderi dell’imponente abbazia e delle mucche che sembravano meno timide del solito e che, a differenza di quanto detto scherzosamente giorni fa, sembravano veramente le custodi di qualcosa di profondo, non dimenticato, ma appartenente ad una diversa cultura e credenza, verso cui puoi portare solo un rispetto e silenziare la tua incapacità si comprendere.
Prima di andare via le nubi si sono aperte e i raggi del sole hanno reso ancora più surreale l’atmosfera del luogo.
A quel punto, per proteggere la mia diffidenza e terminare quella suggestione, sono tornato al volante.

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 13

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 13

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 13

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 13

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 13

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 13

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 13

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 13

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 13

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 13

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 13

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 13

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 13

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 13

GIORNO 14 – Sterco fumante, barche a remi e Coca Cola

Oggi è stato l’ultimo giorno in Irlanda. Avendo il volo alla sera e dovendo raggiungere Dublino con un paio di ore alla guida, la giornata ha concesso poche divagazioni.
La principale ha riguardato la foresta di St. John e Rindoon, un villaggio abbandonato risalente al 1200, con tanto di castello, nella Contea di Roscommon. Per raggiungerlo sarebbe bastata una passeggiata di un paio di chilometri in mezzo ai verdi prati, agli affascinanti muretti in pietra… e a quintali di sterco di vacca.
Non fosse bastata la pioggerellina che con i suoi tanti aghi ha punzecchiato i nostri volti tutto il tempo, ci siamo trovati a fare lo slalom fra mastodontiche cagate fumanti di mucche che, a breve distanza, ci osservavano con sguardo sornione.
Ad un certo punto ci siamo arresi al fango e alle intemperie, tornando alla macchina.
All’aeroporto ci siamo “goduti” le due ore di ritardo del volo, che almeno ci hanno permesso di far camminare Ulisse (e di fargli scoprire che la Signorina Coca Cola non è affatto male), fino a stancarlo e riuscendo così a farlo dormire quasi per tutta la durata del volo aereo verso Bologna.
Il viaggio si era concluso già ieri, in realtà, comprese le profonde e malinconiche riflessioni del caso. Oggi è stata una giornata puramente di viaggio noioso e dettata dal desiderio di tornare alla routine, ordinare le borse e gettarsi a capofitto nei progetti, nelle proposte, negli shooting lasciati prima di partire e in altri che si sono aggiunti in questi giorni.

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 14

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 14

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 14

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 14

Diario di Viaggio in Irlanda - Giorno 14

Diario di Viaggio in Irlanda – Giorno 14

 

Viaggio in Scozia

with 18 comments

Dal 19 al 29 agosto ho attraversato la Scozia con Elisa, con partenza e ritorno a Edimburgo, in senso orario.
Ecco qualche foto che abbiamo fatto durante il viaggio, principalmente con lo smartphone :)

Scozia 00

L’itinerario

Scozia 01

Prime birre al Loch Lomond Arms Hotel

Scozia 02

Elisa nel solare clima scozzese

Scozia 03

La mia casa preferita di tutto il viaggio

Scozia 04

Il maestoso paesaggio del Glencoe, dove hanno girato anche alcune scene del film Skyfall, con James Bond

Scozia 05

The Jacobite Steam Train (meglio noto come treno di Harry Potter), sopra il viadotto Glenfinnan

Scozia 06

Eilean Donan Castle, a Kyle of Lochalsh, uno dei castelli più famosi della Scozia

Scozia 07

Old Bridge, Sligachan – Isle of Skye

Scozia 08

Vista esterna del B&B Cul na Creagan / Portree – Isle of Skye

Scozia 09

Kilt Rock e Mealt Falls / Trotternish Peninsula – Isle of Skye

Scozia 10

Il campionato di calcio è ripreso in questi giorni anche in Scozia

Scozia 11

Niest Point Lighthouse / Isle of Skye

Scozia 12

Vista dal B&B House on the Point, Ullapool

Scozia 13

Pecore

Scozia 14

Ardvreck Castle, Loch Assynt

Scozia 15

Stoer

Scozia 16

“50 la sciarpa, 100 il maglione”

Scozia 17

Sango Sands Oasis, Durness

Scozia 18

Kyle of Tongue

Scozia 19

Vista dal B&B The Sheiling, Melvich

Scozia 20

Una delle splendide e gelide spiagge scozzesi

Scozia 21

John o’Groats

Scozia 22

Vista dal B&B Eilan View, Inverness

Scozia 23

Old Packhorse Bridge, Carrbridge

Scozia 24

Dunnottar Castle, Stonehaven

Scozia 25

Dunnottar Castle, Stonehaven

Scozia 26

Vista dal B&B Twenty Four Shore Head, Stonehaven

Scozia 27

Fiume… non ricordo

Scozia 28

Pittenweem

Scozia 29

Elie

Scozia 30

Elie

Scozia 31

Edimburgo

Scozia 32

Cafe Royal, Edimburgo

Scozia 33

Fringe Festival, Edimburgo

Written by filippo

6 September 2016 at 9:35 am

Posted in Fotografie

Tagged with , , , ,

Camariñas (part 2)

leave a comment »

Part 1 here.

Camariñas, photo 26

Camariñas, photo 26

Camariñas, photo 27

Camariñas, photo 27

Camariñas, photo 28

Camariñas, photo 28

Camariñas, photo 29

Camariñas, photo 29

Camariñas, photo 30

Camariñas, photo 30

Camariñas, photo 31

Camariñas, photo 31

Camariñas, photo 32

Camariñas, photo 32

Camariñas, photo 33

Camariñas, photo 33

Camariñas, photo 34

Camariñas, photo 34

Camariñas, photo 35

Camariñas, photo 35

Camariñas, photo 36

Camariñas, photo 36

Camariñas, photo 37

Camariñas, photo 37

Camariñas, photo 38

Camariñas, photo 38

Camariñas, photo 39

Camariñas, photo 39

Camariñas, photo 40

Camariñas, photo 40

Camariñas, photo 41

Camariñas, photo 41

Camariñas, photo 42

Camariñas, photo 42

Camariñas, photo 43

Camariñas, photo 43

Camariñas, photo 44

Camariñas, photo 44

Camariñas, photo 45

Camariñas, photo 45

Camariñas, photo 46

Camariñas, photo 46

Camariñas, photo 47

Camariñas, photo 47

Camariñas, photo 48

Camariñas, photo 48

Camariñas, photo 49

Camariñas, photo 49

Camariñas, photo 50

Camariñas, photo 50

Part 1 here.

Written by filippo

29 May 2013 at 11:57 pm

Camariñas (part 1)

leave a comment »

Part 2 here.

Camariñas, photo 1

Camariñas, photo 1

Camariñas, photo 2

Camariñas, photo 2

Camariñas, photo 3

Camariñas, photo 3

Camariñas, photo 4

Camariñas, photo 4

Camariñas, photo 5

Camariñas, photo 5

Camariñas, photo 6

Camariñas, photo 6

Camariñas, photo 7

Camariñas, photo 7

Camariñas, photo 8

Camariñas, photo 8

Camariñas, photo 9

Camariñas, photo 9

Camariñas, photo 10

Camariñas, photo 10

Camariñas, photo 11

Camariñas, photo 11

Camariñas, photo 12

Camariñas, photo 12

Camariñas, photo 13

Camariñas, photo 13

Camariñas, photo 14

Camariñas, photo 14

Camariñas, photo 15

Camariñas, photo 15

Camariñas, photo 16

Camariñas, photo 16

Camariñas, photo 17

Camariñas, photo 17

Camariñas, photo 18

Camariñas, photo 18

Camariñas, photo 19

Camariñas, photo 19

Camariñas, photo 20

Camariñas, photo 20

Camariñas, photo 21

Camariñas, photo 21

Camariñas, photo 22

Camariñas, photo 22

Camariñas, photo 23

Camariñas, photo 23

Camariñas, photo 24

Camariñas, photo 24

Camariñas, photo 25

Camariñas, photo 25

Part 2 here.

Written by filippo

29 May 2013 at 11:35 pm