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Iliade, da Omero a Omero, con Sebastiano Lo Monaco

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Plautus Festival, Sarsina, 30/07/2017

Sebastiano Lo Monaco, Iliade - Da Omero a Omero, foto 1

Sebastiano Lo Monaco, Iliade – Da Omero a Omero, foto 1

Sebastiano Lo Monaco, Iliade - Da Omero a Omero, foto 2

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Sebastiano Lo Monaco, Iliade - Da Omero a Omero, foto 3

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Sebastiano Lo Monaco, Iliade - Da Omero a Omero, foto 4

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Sebastiano Lo Monaco, Iliade - Da Omero a Omero, foto 5

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Sebastiano Lo Monaco, Iliade - Da Omero a Omero, foto 6

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Sebastiano Lo Monaco, Iliade - Da Omero a Omero, foto 7

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Sebastiano Lo Monaco, Iliade - Da Omero a Omero, foto 8

Sebastiano Lo Monaco, Iliade – Da Omero a Omero, foto 8

Sebastiano Lo Monaco, Iliade - Da Omero a Omero, foto 9

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Sebastiano Lo Monaco, Iliade - Da Omero a Omero, foto 10

Sebastiano Lo Monaco, Iliade – Da Omero a Omero, foto 10

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Sebastiano Lo Monaco, Iliade - Da Omero a Omero, foto 12

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Sebastiano Lo Monaco, Iliade - Da Omero a Omero, foto 13

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Sebastiano Lo Monaco, Iliade - Da Omero a Omero, foto 14

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Sebastiano Lo Monaco, Iliade - Da Omero a Omero, foto 15

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Sebastiano Lo Monaco, Iliade - Da Omero a Omero, foto 16

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Sebastiano Lo Monaco, Iliade - Da Omero a Omero, foto 17

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Sebastiano Lo Monaco, Iliade - Da Omero a Omero, foto 18

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Sebastiano Lo Monaco, Iliade - Da Omero a Omero, foto 19

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Sebastiano Lo Monaco, Iliade - Da Omero a Omero, foto 21

Sebastiano Lo Monaco, Iliade – Da Omero a Omero, foto 21

Sebastiano Lo Monaco, Iliade - Da Omero a Omero, foto 22

Sebastiano Lo Monaco, Iliade – Da Omero a Omero, foto 22

 

Associazione Sicilia Teatro presenta

Sebastiano Lo Monaco in
ILIADE. Da Omero a Omero

Testo originale e montaggio di: Monica Centanni
Ensemble musicale: Quartetto Aretuseo
Laptop: Dario Arcidiacono
Musiche: Dario Arcidiacono
Regia: Sebastiano Lo Monaco

 

Sebastiano Lo Monaco, uno dei più versatili interpreti della tradizione teatrale italiana accetta la sfida di tradurre in scena il poema epico fondante della cultura occidentale e diventa il cantore che cuce in una nuova rapsodia i brani degli antichi racconti.
L’originalità di questo spettacolo, che lo distingue nettamente dalle abituali trasposizioni sceniche del poema, sta nella complessità drammaturgica e nel conseguente ruolo assunto dall’attore così come nella interazione del linguaggio teatrale con quello musicale.
Il montaggio testuale, operato dalla grecista Monica Centanni, fa proprie le ricerche filologiche sulla composizione del poema e sul suo strutturarsi nel tempo attraverso le tradizioni orali. L’attore è dunque l’aedo che scompone e riannoda i fili della narrazione, utilizzando materiali diversi, dagli episodi omerici ai brani tratti dalle opere teatrali che i grandi poeti tragici rielaborarono dal mito di Troia.
La voce del cantore è supportata da un tessuto musicale che a volte si fa personaggio, dialogano con l’interprete l’ensamble musicale Quartetto Aretuseo (che può variare dal quartetto d’archi alla grande orchestra) e le musiche elettroniche “live” di Dario Arcidiacono.
Questa Iliade ricapitola la storia della spedizione achea contro la rocca di Priamo dall’inizio alla fine: dagli amori di Elena e Paride, fino all’inganno del cavallo, la conquista e l’incendio della città, la spartizione delle donne dei vinti, le principesse troiane fatte schiave dai vincitori.
Storie di eroi – Achille, Ettore, Ulisse – che nell’impresa mettono alla prova il limite e la qualità del loro singolare valore e intanto, insieme, disegnano la variegata costellazione dei valori su cui si fonda, nel bene e nel male, la civiltà occidentale: amicizia, coraggio, lealtà, carattere, astuzia, passione, ragione.
Storie di dei – Atena, Poseidone, Ares, Afrodite – che si schierano in battaglia al fianco degli uomini per dar prova non solo del loro potere, ma della loro stessa esistenza.

Nota al testo
L’Iliade è tradizionalmente il poema della Guerra.
Cantato in esametri, è caratterizzato dal gioco combinato delle formule e dei motivi tematici che costituiscono il repertorio tradizionale degli aedi e mostra in più punti (fra l’altro in non rare incongruenze interne) il segno della composizione orale e della successiva redazione scritta che ne determinò la forma attuale: il rapporto tra tali fasi è l’oggetto principale della cosiddetta “questione omerica”.
Se nel poema emergono indubbie linee di continuità e con esse i ritratti a tutto tondo di personaggi che costituiscono evidentemente i punti forti della storia (in particolare Achille ed Ettore), è difficile negare l’autonomia di molti episodi che costituiscono quasi dei poemi nel poema.
Al contempo, rimandi interni ed echi a distanza restituiscono l’immagine di un testo monumentale compatto e intimamente coerente, al di là delle occasionali smagliature.
Per la sua struttura narrativa e per alcuni tratti, sia di ordine linguistico sia di ordine tematico, l’Iliade è considerato dagli studiosi (e già dagli antichi) come un poema che precede l’Odissea, benché non manchi chi ha pensato piuttosto a una genesi contemporanea – nel corso di una lunghissima gestazione orale – dei due poemi.
A proposito del carattere bellicistico attribuito all’Iliade, studi recenti hanno mostrato come la vicenda di Achille, Patroclo, Ettore e Priamo miri piuttosto ad una segreta messa in discussione dell’ideologia guerresca che pure costituisce un valore indiscusso dell’ideologia arcaica.
Della fortuna dell’Iliade è appena il caso di dire: se accanto all’Odissea essa costituì per secoli il testo base della stessa scolarizzazione elementare greca, nonché un modello di autorità indiscusso per poeti afferenti ad ogni genere letterario, anche nel mondo latino conobbe un grande successo e diverse traduzioni a partire dal I secolo a.C., divenendo un esempio inevitabile per la poesia epica (per esempio Virgilio) e non solo.
Caduta nell’oblio per tutto il corso del Medioevo e tacciata di rudezza e primitivismo a partire dal Rinascimento, con i romantici tornò ad essere il poema epico per  eccellenza, mentre l’affinarsi dei metodi critici – fra Ottocento e Novecento – ha aperto la “questione omerica” facendone uno dei capitoli più appassionanti della ricerca filologica contemporanea.

Sebastiano Lo Monaco
si è diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica prima di diventare nel 1989 ‘capocomico’.
La sua carriera ha attraversato i più prestigiosi palcoscenici nazionali, ha diviso la scena con artisti come Enrico Maria Salerno, Salvo Randone, Adriana
Asti, Annamaria Guarnieri.
Con il gruppo teatrale da lui fondato ha fatto lunghissime tournèe con Paola Borboni, Alida Valli, Giustino Durano lavorando in collaborazione con registi come
Giuseppe Patroni Griffi, Roberto Guicciardini e Mauro Bolognini.
Tra i molti testi interpretati da Lo Monaco figurano: Enrico IV, Così è se vi pare, Il berretto a sonagli, Questa sera si recita a soggetto, Sei personaggi in cerca d’autore di Luigi Pirandello, Cirano di Bergerac di Edmond Rostand, Uno sguardo dal ponte di Arthur Miller, Otello di William Shakespeare.
Nel 2004 ha recitato nel ruolo di Edipo nell’Edipo Re di Sofocle al Teatro Greco di Siracusa, nel 2006 nel ruolo di Prometeo nel Prometeo Incatenato di Eschilo al Teatro Olimpico di Vicenza ed è stato ancora protagonista nel 2007 al Teatro Greco di Siracusa nel ruolo di Eracle nell’Eracle di Euripide.

Dario Arcidiacono
è nato in Sicilia nel 1962.
Si è dedicato molto presto alla composizione di musiche di scena, nonché alla consulenza musicale.
Ha curato le musiche di numerosi testi teatrali, toccando autori come Eschilo, Euripide, Racine, Moliere, Goldoni, Goethe, Pirandello, Jonesco, Fo, Sanguineti, collaborando con registi come Puggelli, Guicciardini, Francesco Randazzo, Giuseppe Dipasquale.
Per il cinema ha composto parte delle musiche del film Riparo di Marco Puccioni, presentato al Festival di Berlino nel 2007.
Ha composto le musiche del film mediometraggio Fedra,per la regia di Salvo Bitonti, con Mita Medici. Il film, presentato al Sicilian Film Festival di Miami nel maggio 2007, ha vinto un Award per la migliore colonna sonora originale. Compone anche per programmi televisivi RAI.
Come musicista, è attratto dalla forza mitologica ed emotiva dei ‘suoni’ del mondo, per esplorare l’immensa ragnatela sonora in cui noi tutti, esseri contemporanei, siamo avviluppati.

Monica Centanni
Filologo classico di formazione, e studiosa della Tradizione Classica, Monica Centanni impegna le sue ricerche allo studio del teatro antico (drammaturgia, strutture, funzione politica della tragedia greca; riprese del dramma classico nel Novecento); di civiltà tardo antica (il romanzo ellenistico e il passaggio tra paganesimo e cristianesimo); di storia della tradizione classica nella cultura artistica e letteraria, dall’antico al contemporaneo.
Su questi temi è autore di studi e monografie e ha curato mostre ed eventi teatrali.
Insegna Iconologia e tradizione classica, Fonti greche e latine, Drammaturgia e origini del teatro all’Università Iuav di Venezia, ed è Visiting Professor presso l’Università di Catania per il corso magistrale di Filologia Classica.
Dal 2006 è il direttore del Centro studi classicA │Iuav (Centro Studi Architettura, Civiltà e Tradizione del Classico).
Dirige “La Rivista di Engramma. La tradizione classica nella memoria occidentale” (premiata con “E-Contents Italian Award” 2007).
Attualmente è:
– membro e rappresentante per l’Italia di Arc-Net, “The European Network of Research and Documentation of Performances of Ancient Greek Drama ”
– membro del consiglio dell’Associazione Internazionale di Studi rinascimentali “Artes Renascentes”, collegato con SILBA (Société Internationale Leon Battista Alberti)
– membro del Comitato Scientifico della rivista “Arabeschi. Rivista Internazionale di Studi su letteratura e Visualità”.
Ha pubblicato diversi volumi, monografie, saggi e articoli.
Fra le sue pubblicazioni: l’edizione di Eschilo. Le tragedie, nel Meridiano Mondadori (Milano 2003, premio Monselice 2005); L’originale assente. Introduzione allo studio della tradizione classica (Milano 2005); Il romanzo di Alessandro ([Torino 1991] Milano 2005); Nemica a Ulisse, Milano 2007; La nascita della politica: la Costituzione di Atene, Ca’ Foscarina, Venezia 2011; Fantasmi dell’antico. La tradizione classica nel Rinascimento, Rimini 2017.

Quartetto Aretuseo
Corrado Genovese – violino
Lorenzo Conti – violino
Matteo Blundo – viola
Stefania Cannata – violoncello
Costituito in seno all’Associazione Siracusana Amici della Musica, il Quartetto Aretuseo consta di un organico formato da musicisti siracusani con una solida esperienza cameristica, accomunati dall’intento di diffondere le più nobili tradizioni strumentali attraverso una rinnovata forma di comunanza musicale.
Le collaborazioni degli strumentisti, docenti presso scuole statali e musicali, hanno toccato artisti quali: S. Girschenko, S. Harada, F. Agostini, J. Creitz, A. Farulli, G. Pieranunzi, M. Dal Don, A. Ducros.
I quartettisti hanno inoltre collaborato con l’AVSI (Associazione Volontari per il Servizio Internazionale) per iniziative concertistiche no-profit e hanno in attivo incisioni discografiche per Radio Vaticana, Dauphine-Italia, Mediaset e Universal.

 

Written by filippo

1 August 2017 at 8:15 am

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