Filippo Venturi Photography | Blog

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Saul Leiter al Forma di Milano

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Saul Leiter, Early Colors

22 giugno 2012 – 16 settembre 2012
presso Forma, Piazza Tito Lucrezio Caro 1 – 20136 Milano

Tutti i giorni dalle 11 alle 21
Giovedì e venerdì dalle 11 alle 23
Lunedì chiuso

Costo biglietto: intero: 7,50 euro, ridotto: 6 euro, Scuole: 4 euro
Per informazioni: 02.5811.8067, 02.8907.5419

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La filosofia del vero fotografo di strada, quello che lascia lo studio per correre lungo i marciapiedi e cercare il ritmo della città nelle insegne al neon o nei visi dei passanti, sembra disegnata su misura per Saul Leiter.

Americano di Pittsburgh, classe 1923, Leiter è attratto già durante l’adolescenza dalla pittura. Lascia ben presto gli studi da rabbino e il destino che la famiglia aveva progettato per lui e si sposta a New York dove continua la sua ricerca pittorica.

La visita a una mostra di Cartier-Bresson, nel 1947, deciderà il suo futuro: si procura una Leica e senza trascurare mai del tutto la pittura, comincia a percorrere la città di New York e a fermare in immagini straordinarie, prima in bianco e nero, poi anche a colori, le atmosfere, gli sguardi e gli incontri occasionali, perfino i profumi e gli odori, della metropoli.
Leiter ha collaborato a lungo, soprattutto come fotografo di moda, con riviste come Life o anche Harper’s Bazaar, Elle, Nova, Vogue e Queen e in questi anni non ha mai smesso di osservare e di lavorare sulla visione. O meglio, sulle tante, possibili visioni che una vita di osservatore professionista gli offre.

Le sue trasparenze sono sofisticatissime e semplici, come i titoli delle foto: suole, semaforo rosso, cappello di paglia… Perché è proprio un particolare, sistemato magari al lato estremo dell’inquadratura, che rende significativo quello scorcio, quello sguardo, quel lampo di luce, quella particolare giornata.

E poi, quando i titoli non bastano più, ci saranno tante foto chiamate semplicemente strada, strada, strada: palcoscenico straordinario, regno del voyeurismo e del distacco.

Ancora oggi, non ho perso il piacere di osservare le cose e ammirarle e scattare fotografie o dipingere. A volte, mi sveglio nel mezzo della notte e prendo un libro di Matisse, o di Cézanne o Sotatsu. Un dettaglio che non avevo notato prima, di colpo attrae la mia attenzione. Dipingere è magnifico. Quando mi stendo sul letto penso alla pittura. Amo fotografare ma la pittura è un’altra cosa. Ho sempre fotografato in modo molto libero, senza avere in testa nessuna particolare immagine, fotografia o dipinto, che sia. Chi vede i miei dipinti pensa che esiste una relazione tra l’uso del colore nei miei quadri e nelle fotografie. … Cerco di rispettare determinate nozioni di bellezza anche se per qualcuno si tratta di concetti vecchio stile. Certi fotografi pensano che fotografando la miseria umana, puntano i riflettori su problemi seri. Io non penso che la miseria sia più profonda della felicità. – Saul Leiter

La mostra di Forma, realizzata in collaborazione con la Galleria Howard Greenberg di New York, presenta una selezione straordinaria e inedita di fotografie in bianco e nero, a colori, quadri astratti e figurativi oltre a una serie di splendide polaroid dipinte.

Saul Leiter nasce nel 1923 a Pittsburgh e comincia i suoi studi alla scuola teologica di Cleveland. A 23 anni intraprende la carriera di pittore a New York. Le sue prime foto in bianco e nero vengono esposte al MoMA. Alla fine degli anni Cinquanta le sue foto di moda appaiono su Esquire e su Harper’s Bazaar. Nei successivi venti anni Leiter continua a lavorare per la moda. Vive, dipinge e fotografa a New York.

formafoto.it

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Written by filippo

6 luglio 2012 at 4:51 PM

Crumbs to the sleepers

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Non è facile descrivere la sensazione che ho provato girando per Wall Street (e non solo) quel giorno.

L’immagine del manager in pausa pranzo, che lancia briciole ai piccioni del piccolo cimitero, descrive bene la distanza fra le persone che si muovono l’una accanto all’altra.

New York, Crumbs to the sleepers, photo 1

New York, Crumbs to the sleepers, photo 2

New York, Crumbs to the sleepers, photo 3

New York, Crumbs to the sleepers, photo 4

New York, Crumbs to the sleepers, photo 5

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New York, Crumbs to the sleepers, photo 10

New York, Crumbs to the sleepers, photo 11

Written by filippo

28 giugno 2012 at 1:35 PM

New York Days

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Loft (Brooklyn, New York)

Dal 10 al 21 Giugno 2012 ho vissuto una esperienza unica a New York; sicuramente una tappa fondamentale nella mia vita, sia come fotografo che come uomo.

Citando la mia nuova amica Veronica Onofri: “Quello che mi ha lasciato NY è la sensazione di perdere troppo tempo della mia vita a pensare invece che a fare. Quindi da domani si cambia musica. La volontà personale è fondamentale, ma anche gli stimoli sono importanti e se gli stimoli non ci sono allora vai a NY per un po’“.

Per 7 giorni ho vissuto in un accogliente loft a Williamsburg e lavorato con il fotografo Stefano De Luigi della VII Agency (uno fra quelli che più stimo), con il coordinamento di Laura De Marco e Roberto Alfano di Spazio Labò e il supporto di Virginia Carolfi e Giacomo Maestri.

Sono anche venuti diversi ospiti importanti e stimolanti, che hanno presentato i propri lavori e dispensato consigli e risposto alle nostre curiosità: Alison Bradley  (fotografa e docente di “Photography in the Context of Contemporary Art World” presso l’International Centre for Photography), Gaia Light (che ha presentato il multimedia  del progetto “Brooklyn Buzz”, portato avanti in collaborazione con Alessandro Cosmelli e ispirato al lavoro di Robert Frank) e Ashley Gilbertson (fotografo di VII Photo Agency, che ci ha parlato del suo lavoro come inviato durante i conflitti in Iraq e Afghanistan e dei suoi progetti: “The life and lonely death of Noah Pierce“, “Bedrooms of the fallen“ e “The Great Recession in New York“).

Oltre a me hanno lavorato ai propri progetti i seguenti fotografi (e oggi amici): Carlotta Cardana, Cristina Brolli, Dario De Cristofaro, Dario Spoto, Giancarlo Patri, Lorenzo Montanelli, Marcella Isola, Margherita Staglianò, Martino Chiti, Serena Sgura, Simona Milani e la già citata Veronica Onofri.

La full-immersion nel progetto e i ritmi serrati delle fasi di scatto, editing e confronto con Stefano De Luigi  sono stati molto importanti per me per stabilire nuovi criteri in quanto a determinazione, dedizione e precisione.

Nonostante tutto, anche in questi 7 giorni non sono mancati momenti di svago e divertimento; ironia volontaria o meno;  il conoscersi attraverso il proprio portfolio e lavoro, ma anche attraverso la condivisione di momenti di confidenza e confronto.

Sabato 16 giugno, alle ore 20.00, si è tenuto lo slideshow party finale, durante il quale sono stati proiettati i progetti con un pubblico di altissimo livello, come Alex Webb (fotografo dell’agenzia Magnum dal 1976) e Rebecca Norris Webb, che hanno presentato i loro ultimi progetti fotografici, tra cui “Violet Isle” e “My Dakota”; erano inoltre presenti fotografi, curatori e photoeditor.

Lunedì mi sono trasferito in un secondo loft e ho iniziato a vivere da turista.

Scesa l’adrenalina e l’entusiasmo del lavoro, ho iniziato a sentire un po’ di stanchezza fisica e mentale; mi riusciva difficile anche fare il semplice turista, avrei voluto immergermi in un nuovo progetto fotografico, sfruttando ogni momento passato a NY.

Alla fine sono tornato a Wall Street per fare alcuni ritratti, poi ho visto Time Square, l’International Center of Photography (con la mostra su Weegee), Bryant Park, Coney Island, Moma (ma solo lo store, visto che proprio quel giorno il museo era chiuso), il Memoriale dell’11 settembre, Harlem, Central Park, ecc.

Fra ICP e Moma, non ho potuto evitare di comprare qualche libro fotografico:

Alejandro Cartagena, Suburbia Mexicana (scoperto curiosando nello store del Moma);
Alec Soth
, From Here to There: Alec Soth’s America (uno dei miei fotografi preferiti del momento);
Lucas Foglia, A Natural Order (bellissimo libro, scoperto all’ICP, ma che non ho comprato perchè stavo spendendo troppo);

Tutti i suddetti libri contengono lavori sullo stesso stile e genere del mio progetto.

Fonte: 1, 2, 3

Workshop New York, foto 1

© Spazio Labò

Workshop New York, foto 2

© Spazio Labò

Workshop New York, foto 2

© Spazio Labò

Workshop New York, foto 4

© Spazio Labò

Workshop New York, foto 5

© Spazio Labò

Workshop New York, foto 6

© Spazio Labò

Workshop New York, foto 7

© Spazio Labò

Workshop New York, foto 8

© Spazio Labò

Workshop New York, foto 9

© Spazio Labò

Workshop New York, foto 10

© Spazio Labò