Lisistrata, con Vanessa Gravina

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TEATRO EUROPEO PLAUTINO srl presenta
Vanessa Gravina in
LISISTRATA, di Aristofane
con Sandra Cavallini
e con Massimo Boncompagni, Valentina Cardinali, Valentina Donati, Mauro Eusti, Antonio Salerno
Con la partecipazione straordinaria della CORALE DI SARSINA
Direzione Musicale: Sara Pastiglia
Scenografie: Mauro Eusti
Costumi: Elena Bedino
Direttore di Produzione: Riccardo Bartoletti
Assistente di produzione: Valentina Santi
Tour Manager: Antonio Salerno
Amministrazione: Maelig Bidaud, Agnese Serallegri
Regia: Massimo Boncompagni
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Lisistrata fu rappresentata per la prima volta alle Lenee del 411 a.C., in un momento politicamente tristissimo.
Mentre gli animi erano prostrati dall’orrendo lutto di Sicilia, la guerra del Peloponneso riavvampava furiosa e le sciagure succedevano alle sciagure.
Aristofane spezza una lancia a favore della pace e, convinto oramai che sugli uomini c’era da far poco conto, affida la sua causa a una donna, Lisistrata (nome che significa la “Scioglieserciti”).
Lisistrata, dunque, fa un appello a tutte le donne di Grecia.
Le fa radunare di buon mattino, e partecipa ad esse il suo alto disegno: il ristabilimento della pace.
Per conseguirla basta una semplice cosa: che esse si rifiutino ai loro mariti finché non si decidano a deporre le armi.
La meta entusiasma, il modo di raggiungerla assai meno.
Tuttavia si convincono e, occupata l’Acropoli, incominciano la nuova “guerra di secessione”.
Gli uomini tentano di scacciarle, ma hanno la peggio; e in un lungo dibattito con un Commissario Lisistrata sostiene con grande e arguta eloquenza la sua tesi pacifista.
Intanto, a mano a mano, gli uomini si trovano in condizioni tali da dover implorare la pace.
Viene dapprima un Ateniese, un certo Cinesia, che rappresenta tutta la cittadinanza; ma poco dopo arrivano prima un araldo e poi dei plenipotenziarî spartani, costretti anch’essi, dall’intransigenza delle loro donne, a domare gli umori bellicosi.
Tanto a loro quanto agli Ateniesi Lisistrata rivolge un’orazione, piena di saggezza e di alto senso patrio; e la riconciliazione è celebrata con bellissimi e serî canti di Spartani e di Ateniesi.
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Il Teatro Antico, ad oggi, è come un Film in “Bianco e Nero”.
Quando ci capita di vedere un vecchio film in bianco e nero che abbia una sceneggiatura socio culturale, ci sembra che il tempo non sia passato, che tutto sia rimasto come in quegli anni del Novecento dove i sogni di cambiamento erano più forti dei disagi del presente.
La stessa cosa ci accade leggendo le opere teatrali di un passato a noi sconosciuto come del resto lo è il futuro. La nostra Lisistrata rimane attaccata fortemente a quanto Aristofane scrisse nel 411 A.C. Poche le differenze tra quell’epoca e la nostra, certo, diverse le cause ma quasi identiche le conseguenze.
Vanessa Gravina veste perfettamente i panni di Lisistrata, protagonista di una commedia che assume i contorni di un quotidiano drammatico. Lo spettacolo si presenta semplice nella scena e nei costumi che a poco servono quando si hanno in scena attori straordinari. Tra poesia, commedia e dramma, raccontiamo la condizione delle donne di Atene, che sembra in qualche modo assomigliare a quella delle donne di oggi. Spinte da esigenze diverse, la pace per Lisistrata da una parte e la riscoperta della difesa dei diritti dall’altra, ma ugualmente donne forti e fondamenta della società di tutti i tempi.
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