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Ascanio Celestini, 10 DVD

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Ascanio Celestini

Ascanio Celestini

ASCANIO CELESTINI: IL SUO TEATRO IN UNA COLLANA INEDITA IN 10 DVD.
Ha fatto dell’impegno civile la sua cifra stilistica, portando in scena e in TV storie sconosciute e dolorose del nostro passato recente. In 10 DVD, 8 dedicati alle sue rappresentazioni teatrali e 2 alle sue partecipazioni a “Parla con me”, l’ironia, la poetica asciutta e coinvolgente, e l’inconfondibile capacità affabulatoria di uno degli artisti più eclettici del panorama culturale italiano. Dal 27 gennaio con Repubblica + L’Espresso

Piano dell’opera
Dal 27 gennaio, Scemo di guerra
Dal 3 febbraio, Radio clandestina
Dal 10 febbraio, Vita, morte e miracoli
Dal 24 febbraio, Pecora nera
Dal 2 marzo, Parole sante
Dal 9 marzo, Concerto. Canzoni impopolari
Dal 16 marzo, Fila indiana
Dal 23 marzo, Parla con me 1
Dal 30 marzo, Parla con me 2

Scemo di guerra
Mio padre raccontava una storia di guerra. Una storia di quando lui era ragazzino. L’ho sentita raccontare per trent’anni. È la storia del 4 giugno del 1944, il giorno della Liberazione di Roma. Per tanto tempo questa è stata per me l’unica storia concreta sulla guerra. Era concreta perché dopo tante volte che la ascoltavo avevo incominciato a immaginarmi i particolari più piccoli del suo racconto. Ogni volta che raccontava faceva digressioni, allungava o accorciava il discorso inserendo episodi nuovi o eliminando parti che in quel momento considerava poco importanti. Così quando ho incominciato a fare ricerca ho deciso di registrarlo e provare a lavorare sulle sue storie.

Una guerra mai vissuta che colpisce dritta al cuore, di Franco Quadri (la Repubblica, 18 ottobre 2004)
A stretto contatto con un gabbiotto metallico che a ogni spettacolo muta solo l’orientamento, Ascanio Celestini è una macchina inesorabile di parole, alle quali riesce a mantenere sempre la stessa freschezza, allo stesso modo in cui ci fa parere nuovo il meccanismo ripetitivo con cui le accosta. Nel suo ultimo bellissimo show, Scemo di guerra, sottotitolo “Roma 4 giugno 1944”, scatta puntuale una variante: è infatti la memoria del padre, e maestro, di Ascanio, mancato da poco, a ispirargli questo scombiccherato e perfetto racconto del giorno della Liberazione di Roma, tanto è vero che nel finale alcune frasi del testo ci ritornano con la sua voce registrata. Ma l’emozione personale Ascanio la serba per l’ultimo istante; prima, fatti storici come il bombardamento di San Lorenzo, il rastrellamento del Quadraro, l’arrivo degli americani vissuto come un miraggio, ci erano stati restituiti come li tramandava il padre che li aveva vissuti da bambino. L’attenzione veniva però catturata da piccoli dati personali come l’immagine del padre stesso che rischiava di venire ucciso per una cipolla o che formava una società per comprare un maiale, creando nel contempo una galleria d’immagini ritornanti. E il fluire dei ricordi s’infittiva di sbocchi nel fantastico, come la trovata delle mosche intelligenti e capaci di sopravvivere a tutti grazie alla loro scelta di nutrirsi solo di morti e di merda, risalendo fino alla Crocifissione o vagando in Polonia tra i deportati nei lager… La poesia come segreto per trasmettere la realtà.

Written by filippo

28 January 2012 at 11:09 am

Posted in Arte, Attualità, Cinema

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