Il crollo di casa Venturi
Prima o poi dovrò farmi interpretare un sogno ricorrente negli anni, dove casa mia è composta da architetture sbilenche, profonde fenditure nelle pareti e dove mancano angoli di pavimento e io, invece di correre fuori come farebbe un terremotato, rimango li, affannato a spostare i mobili così che non pesino sulle parti danneggiate e a sorreggere con le mani pareti che restano in piedi contro ogni logica.
In un certo senso la casa si disfa, ma molto lentamente, un processo che dura giorni… un po’ come ho visto, anni dopo, accadere nel film Eternal Sunshine of the Spotless Mind, solo che li è tutto accelerato.
Potrei dargli un titolo poeniano: Il crollo di casa Venturi.
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