La miglior fotografia del 1987 per il National Geographic
Quella sopra è la miglior fotografia del 1987, secondo il National Geographic.
Il cardiochirurgo Zbigniew Religa, spossato dopo un trapianto cardiaco durato 23 ore, controlla i segni vitali del paziente sul monitor. Nell’angolo a destra, uno dei suoi assistenti che dorme.
L’autore della fotografia è James Stanfield.
Nella foto sotto il paziente Tadeusz Żytkiewicz, 25 anni dopo, sopravvissuto al cardiochirurgo stesso.
Questa e’ Storia. Bel post. 65Luna
65luna
22 December 2015 at 5:06 pm
Son cambiati i tempi, ora il paziente ti avrebbe denunciato per violazione della privacy, la direzione sanitaria ti avrebbe sospeso “in via precauzionale e come atto dovuto” e i media ti avrebbero distrutto: quel coglione di medico che si fa un selfie in sala operatoria: malasanità malasanità!!
Casterr
24 December 2015 at 8:56 am
ehehe probabile
filippo
24 December 2015 at 8:57 am
Ti sembra un selfie? Sarebbe successo magari perchè ora in testa abbiamo ste coglionate.
Francesco
25 December 2015 at 12:29 am
Un selfie? Ma questa foto è un capolavoro!
Davide
27 December 2015 at 9:43 pm
Certo che è un capolavoro! Ma vi assicuro che oggi il chirurgo invece di rivecere un encomio sarebbe finito nei guai!
Casterr
28 December 2015 at 9:02 am
Non credo sarebbe finito nei guai. Ci sono un mare di differenze ( etiche, culturali,)fra questa foto e la pochezza del selfie tra chirurghi ed avvenenti infermiere.
Stefano grimaldi
28 December 2015 at 9:46 am
Non pensi perché ti immagini i chirurghi a farsela bene con le avvenenti infermiere.. Se lo dico è perché lo so! Io ho la sfortuna di essere un fotografo e un chirurgo: oggi si è perso completamenre il senso del nostro lavoro, moriamo sommersi di carta, regoline e regolette dettate da protocolli e linee guida, ma nessuno mai ti dirà grazie per quante vite salviamo, “grazie a padre Pio” se è guarita, e “i chirurghi me l’hanno ammazzata” se non si è potuta salvare! Ti assicuro che se hai passato 24 ore a operare non frega niente a nessuno, ma se hai le scarpe da ginnastica in sala operatoria, o caschi dal sonno sul pavimento e hai la sfortuna che qualcuno ti fotografi senza l’autorizzazione della direzione sanitaria passi dei guai!!!
Casterr
28 December 2015 at 12:23 pm
.. e aggiungo: considero quella dei selfie una moda banale e frivola come la maggior parte delle mode, ma se i colleghi giù in campania al centro di tutte queste polemiche, a patto che abbiano rispettato la sicurezza e la privacy del paziente, han deciso di farsi una foto ricordo in sala .. non colgo la gravità della cosa, se non la fame dei media a gridar malasanità!
Casterr
28 December 2015 at 12:42 pm
I se e i ma non contano e tantomeno i commenti che non dicono niente; primo deve essere l’interessato, ovvero il paziente a reclamare, ma visto che lui indica la foto non credo che denunci nessuno. A parte che nel 1987 non esistevano i selfie e neanche le foto digitali, quindi chi l’ha scattata è stato autorizzato!
Cesare Pieraccini
28 December 2015 at 8:30 pm
È ovvio che i commenti sarcastici si riferiscono al contrasto tra la foto e i tempi attuali, non alla foto stessa! Apprezzo lo sfogo di un chirurgo che vede stravolta la sua professione da protocolli aziendali e burocrazia e che rimpiange i tempi in cui era apprezzato il suo lavoro! I commenti che non dicono niente li fa chi non comprende nemmeno questo ..
Chiara
29 December 2015 at 1:28 pm
È ovvio che i commenti sarcastici si riferiscono al contrasto tra la foto e i tempi attuali, non alla foto stessa! Si riferiscono al contrasto tra questa foto storica e i selfies, al contrasto tra un paziente ancora grato al chirurgo dopo anni anche se il chirurgo gli ha salvato la vita in scarpe da ginnastica, mentre ora in molti san solo denunciare chi cerca di salvarli per ricevete qualche rimborso! Apprezzo lo sfogo di un chirurgo che vede stravolta la sua professione da protocolli aziendali e burocrazia e che rimpiange i tempi in cui era apprezzato il suo lavoro! Filippo questo l’ha capito subito, ma evidentemente c’è qualcuno che nn è altrettanto sveglio! I commenti che non dicono niente li fa chi non comprende nemmeno questo.
Chiara
29 December 2015 at 1:55 pm