Filippo Venturi Photography | Blog

Documentary Photographer

Archive for the ‘Nostalgia’ Category

Big Fish

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Big Fish, di Daniel Wallace

Big Fish, di Daniel Wallace

In occasione di una delle nostre ultime gite in macchina – mio padre era alla fine della sua vita terrena – ci fermammo nelle vicinanze di un fiume, raggiungemmo a piedi la riva e ci sedemmo all’ombra di una vecchia quercia.

Dopo un paio di minuti mio padre si tolse scarpe e calzini, immerse i piedi nell’acqua che scorreva limpida e restò lì a fissarli. Poi chiuse gli occhi e sorrise. Non lo vedevo sorridere così da molto tempo.

All’impprovviso fece un profondo respiro e disse: “Mi viene in mente…”
Si interruppe, pensieroso. I ricordi, quando li aveva, erano lenti a venire, così immaginai che stesse cercando di ricordare qualche barzelletta, lui ne aveva sempre una pronta, oppure volesse raccontarmi una storia sulla sua vita avventurosa ed eroica. Mi chiedevo, che cosa gli viene in mente? Il cavallo nel bar? Il bambino alto come la zampa di una cavalletta? O forse l’uovo di dinosauro che una volta trovò e poi perse, oppure il paese che governò per quasi una settimana?

“Mi viene in mente quando ero bambino.”
Guardai quel vecchio, il mio vecchio, con i piedi bianchi immersi nella corrente limpida – erano gli ultimi momenti della sua vita – e all’improvviso pensai a lui semplicemente come un bambino, un ragazzo, un giovane con tutta la vita davanti, proprio come me ora. Non l’avevo mai fatto prima. E queste immagini, il presente e il passato di mio padre, si fusero insieme e lui si trasformò in una creatura misteriosa, indomita, giovane e insieme vecchia, morente e appena nata.

Mio padre diventò un mito.

Written by filippo

19 novembre 2009 at 4:25 PM

Pubblicato su Libri, Nostalgia

Una notte da leoni

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Una notte da leoni - locandina

Una notte da leoni - locandina

Ieri sera ho visto il suddetto film e devo confessare di essermi fatto le risate più stupide e divertenti da qualche tempo a questa parte.

Si, ok, ogni amante del cinema soffrirebbe se si trovasse a dover ammettere di essersi divertito con film tipo Porky’s, American Pie e questo Una notte da leoni, ma me ne sbatto le palle e lo ammetto semplicemente. Dal trailer si capisce esattamente cosa dà il film e, se si accetta l’offerta, poi non ci si può lamentare se il film non re-inventa il genere o se le gag sono volgari e non raffinate come sarebbero potute essere quelle di Billy Wilder.

Personalmente, lo inserisco nel cassetto dei film “friends, travels & nostalgia”, magari non al livello di Marrakech Express, Mediterrano o qualche altro…

Ah, piccolo accorgimento, andatelo a vedere con amici e senza donne, così non dovrete fingere di non divertirvi con certe gag o con certe situazioni.

Written by filippo

22 giugno 2009 at 6:14 PM

Pubblicato su Cinema, Nostalgia, Vita personale

Pensieri sparsi

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Sta per partire la fiera delle banalità ma, ogni tanto, è bene ribadirle a se stessi.
Ogni tanto le banalità perdono la loro forma, come se osservate sul fondo del mare, e a seconda dell’attimo in cui le guardi ti sembrano una cosa diversa.
Ho bisogno di fissare la loro forma nel momento in cui mi sento più lucido, così da non interrogarmi su cosa sia realmente quella cosa là in fondo.

Al momento, in realtà, sono diviso fra 2 sole forme. Due alternative.
Pensare alla persona che si è amata come a qualcuno che, volente o nolente, ad un certo punto ha interrotto La tua vita, che magari si era già immaginata sempre condivisa con questa persona.
Oppure pensare la propria vita come fosse un viaggio a tappe e considerare l’amata perduta come una delle tappe più piacevoli.
Ok, sono pronto per la laurea in scienze dell’ovvietà.
Ma non siete voi a guardare oggetti informi in questi giorni.

Mi sento un po’ come William Hurt nel film “Into the wild” dopo 2 ore e 11 minuti: passeggio nel vialetto di casa in giardino, con le mani rigorosamente in tasca, l’aria serena e una camminata che non mi è solita, troppo impostata; mi guardo attorno per sincerarmi che tutti i vicini siano consapevoli della mia serenità.

Potrei quasi fischiettare, ma sarebbe eccessivo per uno come me.

Dopo aver notato che in quel cazzo di quartiere non c’è nessuno a quell’ora, avverto questa pressione interna spingere per farsi largo, deformandomi la faccia in una smorfia e donandomi una vista acquosa.

Mi siedo per terra, con le mani mi afferro i pantaloni e li stringo perchè l’alternativa sarebbe metterle sul viso per coprirlo, ma anche questo sarebbe troppo.

Me ne starò un po’ qui, seduto in mezzo alla strada, finalmente in equilibrio, a fingere di odiare i miei pantaloni.

into_the_wild

Into the wild soundtrack - LP

Written by filippo

20 giugno 2009 at 10:44 PM

Pubblicato su Nostalgia, Vita personale

La sindrome del malato terminale

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Oggi in ufficio pensavo di scrivere una scaletta, magari di 10 punti (figurarsi se potevano essere 9 o 11), con le cose che vorrei fare.

Proprio come i malati terminali, si, quelli che sanno di avere X mesi\anni di vita e finalmente decidono di muovere il culo.

In realtà non sono un malato terminale e quindi non sarò abbastanza determinato, col tempo quei 10 punti non avranno più la stessa importanza che gli assegno ora (non tutti almeno).

In ordine sparso:

  1. Laurearmi.
  2. Continuare e dedicarmi alla passione per la fotografia, cercando di migliorarmi.
  3. Leggere più libri, come un tempo.
  4. Ripassare e perfezionare il mio inglese, ormai fuori forma.
  5. Tornare nel peso forma e tonificare muscoli che battono la fiacca dopo 2-3 anni lontani dalla palestra.
  6. Viaggiare più che posso.
  7. Decidermi a realizzare il mio sito ufficiale.
  8. Tornare a scrivere racconti.
  9. Trovare un’altra persona con cui condividere le esperienze migliori che farò nei prossimi anni.
  10. Fare il reporter di guerra (si, ok, era per non fermarmi a 9 punti)

Il punto 6 è abbastanza variegato.

  • A volte vorrei fare viaggi come quello di Victor ne “Le regole dell’attrazione”.
  • A volte vorrei fare viaggi “alla cieca”, come quello di lampo(ita).
  • Altre volte vorrei tornare in Irlanda, di cui mi sono innamorato, ma so che penserei a Micol ogni volta che vedessi un bel paesaggio, le rovine di un castello, un cimitero, pecore e mucche, ecc… potrei ripiegare sulla Scozia, sperando di ingannarmi da solo.
  • Non escludo nemmeno viaggi con amici ad Amsterdam o Cuba, su cui regolarmente scherziamo, ma che non abbiamo mai messo in pratica.
  • Ci sono sempre i viaggi alla Matt Harding, di cui ho già parlato qui.
  • L’inter-rail.
  • Le uscite fotografiche in luoghi abbandonati o comunque particolari.

Written by filippo

20 giugno 2009 at 10:34 PM

Into the wild

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“La felicità è autentica solo quando è condivisa” – “Happiness is real only when shared”

Ho appena visto “Into the wild”, penso che mi piacerebbe vivere come Alex Supertramp per qualche tempo.

Altre considerazioni in seguito.
Ma anche no.

Ed Vedder (Into the wild): Guaranteed

Ed Vedder (Into the wild): Guaranteed

Written by filippo

20 giugno 2009 at 9:54 PM

Pubblicato su Cinema, Nostalgia, Vita personale