Revival, di Stephen King
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Oggi ho terminato la lettura di “Revival”, l’ultimo romanzo di Stephen King uscito in Italia.
Come al solito leggere questo autore mi rapisce e non mi rilascia finchè non ho letto l’ultima pagina e per ultima intendo quella dove ringrazia i suoi collaboratori, in particolare la moglie Tabihta, e che si conclude con il periodo di gestazione del romanzo (6 aprile 2013 – 27 dicembre 2013).
In precedenza avevo letto “Mr. Mercedes”, dove King sperimenta per la prima volta il genere hard boiled, e mi aveva deluso parecchio. Certo lo avevo letto volentieri, ma chiuso il libro, a distanza di pochi mesi, non mi è rimasto nulla, nemmeno il nome di un personaggio e la sensazione che fosse un esperimento fallito, che nulla aggiunge al genere o alla sua bibliografia, è sempre più forte.
Non bastasse questo, a settembre è prevista l’uscita del seguito (sarà una trilogia), che leggerò, ben consapevole che si tratta di una strada che porta ad un vicolo cieco.
Tornando a “Revival”, si legge molto bene e si ritrovano le classiche tematiche di King: il periodo dell’infanzia, come perno su cui si reggerà il resto della vita e su cui si peseranno gioie, amore, delusioni e paure, e l’intromissione nella vita del protagonista (o dei protagonisti) di qualcosa di straordinario e suggestivo.
Viste le tematiche, il confronto è d’obbligo e l’esito, purtroppo, è che non raggiunge le vette di “It” e “Il Corpo” e altri.
Il finale, come spesso accade, è deludente.
In altre circostante il romanzo è così potente da poter chiudere un occhio sul finale poco indovinato, ma in questo caso affossa il libro, a parer mio.
Anche il personaggio del reverendo Charles Jacobs ha un enorme potenziale, che però non si concretizza.
I riferimenti/omaggi a Lovecraft, Mary Shelley e Frankenstein, ecc. sembrano fuori luogo perchè troppo espliciti.
Insomma, scorrendo la produzione degli ultimi 10 anni di questo autore, mi viene da consigliare fortemente soltanto “22/11/’63”, un romanzo molto ben riuscito, seguito da “The Dome” e “Duma Key”, mentre tengo in stand-by “La storia di Lisey”, in attesa di una seconda lettura, e “Cell” che salvo solo per affetto verso la tematica e verso King.
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Altre illustrazioni di Darek Kocurek ispirate a King sono qui.
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Concordo, i grandi libri di King per me restano “L’ombra dello scorpione” e “Misery”: ogni volta che posso li rileggo! Buona serata,65Luna
65luna
11 August 2015 at 5:32 pm