Mind the G.A.P.
Forlì, Italy
2013
Gioco d’Azzardo Patologico (GAP).
La patologia è descritta nel Manuale Statistico-Diagnostico dei disturbi mentali nella sua IV versione (DSM-IV; 1994) e ha affinità con il gruppo dei Disturbi Ossessivo-Compulsivi (DOC) e con i comportamenti d’abuso e le dipendenze.
La nozione di dipendenza, storicamente descritta dall’OMS nell’ambito dell’assunzione di sostanze psicoattive, caratterizzata da risposte comportamentali che comprendono il bisogno compulsivo di assumere la sostanza in modo continuativo, si è estesa ad altri fenomeni per spiegare anche i sintomi derivanti dalla ripetizione di altre attività, per lo più socialmente accettate, che non implicano l’assunzione di alcuna sostanza.
Queste nuove dipendenze si riferiscono a una vasta gamma di comportamenti, tra esse le più note sono il Gioco d’Azzardo Patologico (GAP), lo shopping compulsivo, la dipendenza da lavoro e da studio, le dipendenze da tecnologia, le dipendenze affettive e alcuni disturbi alimentari.
L’American Psychiatric Association definisce i seguenti criteri diagnostici per il gioco patologico:
- Il soggetto è cronicamente e progressivamente incapace di resistere all’impulso di giocare;
- Il gioco compromette, disgrega o danneggia le aspirazioni familiari, personali ed attitudinali, come indicato da almeno tre dei punti che seguono:
- Arresto per falsificazione, frode, appropriazione indebita o evasione fiscale mirate al conseguimento di denaro per giocare;
- Mancato risarcimento di un debito o altre pendenze finanziarie;
- Rapporti familiari o coniugali danneggiati dal gioco;
- Ottenimento di un prestito da fonti illegali;
- Incapacità di rendere ragione delle proprie perdite. Se richiesto, il soggetto è capace di procurarsi delle false testimonianze come prova della vincita;
- Perdita del lavoro per assenteismo causato dalla dedizione al gioco;
- Necessità di trovare altre persone in grado di prestare dei soldi per alleggerire una situazione finanziaria disperata.
Il mercato del gioco e, in particolare, quello del gioco d’azzardo, legale ed illegale, in Italia è in fortissima espansione anche con riferimento al gioco d’azzardo on line. La spesa in Italia per il gioco d’azzardo è passata dai 14,3 miliardi di euro incassati nel 2000 agli oltre 78 miliardi nel 2011 (fonte: Monopoli di Stato).
Oggigiorno nell’UE i servizi di gioco d’azzardo on-line sono offerti e utilizzati ampiamente e l’importanza economica del settore è in crescita. L’offerta on-line è il segmento in più rapida crescita del mercato del gioco d’azzardo e ha rappresentato il 7,5% dei proventi annui del mercato complessivo del gioco d’azzardo nel 2008, il cui volume, secondo le previsioni, dovrebbe raddoppiare entro il 2013 (fonte: Commissione Europea, LIBRO VERDE Sul gioco d’azzardo on-line nel mercato interno).
In Italia la cosiddetta industria del gioco d’azzardo – che comprende giochi storici come Lotto, Totocalcio, Totip, Superenalotto e giochi come Bingo, gratta e vinci e quelli delle slot machine, le scommesse e i più svariati giochi on line su Internet – ha un fatturato equivalente ad una grande azienda italiana che si posiziona al terzo posto nazionale (fonte: Mediobanca, 2010).
Inoltre, la Commissione Parlamentare Antimafia ha stimato in cinquanta miliardi di euro il fatturato annuale della criminalità organizzata (fonte: Gioco News, 2011).
Secondo i dati di Eurispes e le valutazioni di importanti istituti di ricerca, è interessante sapere che nel gioco investe di più chi ha un reddito inferiore: infatti giocano il 47% degli indigenti, il 56% del ceto medio-basso, il 66% dei disoccupati. Inoltre, il gioco d’azzardo attira quote sempre più ampie della popolazione e fra i giovani si stima che 450 mila studentesse e 720 studenti siano coinvolti, vale a dire il 47,1% dei giovani che frequentano le scuole medie superiori; mentre, secondo il Cnr, anche l’11% dei minori che gioca d’azzardo rischia di diventare uno scommettitore patologico.
Il sistema normativo, sanzionatorio e di controllo non appare sufficiente a disciplinare, a controllare e a sanzionare una situazione che sta producendo, specie in una fase di recessione economica, effetti devastanti sui redditi delle famiglie, dei soggetti meno abbienti e sulle categorie più deboli della società, giovani ed anziani.
E’ anche il caso di rammentare che i tentativi di suicidio nel giocatore affetto da GAP sono fino a quattro volte superiori rispetto alla media dell’intera popolazione.
In Francia, Spagna, Svizzera, Germania, Stati Uniti il GAP è considerato una malattia e il recupero è sostenuto dallo Stato, mentre in Italia il GAP, non essendo inserito nei Livelli essenziali di assistenza (LEA) non è ancora stato riconosciuto come una dipendenza per la quale fornire assistenza ai giocatori compulsivi.
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