Chiudere il calcio
“Non sto facendo una proposta e men che meno una proposta che viene dal governo, ma è un desiderio che qualche volta io – che pure sono stato molto appassionato di calcio tanti anni fa – dentro di me sento: se per due o tre anni per caso non gioverebbe molto alla maturazione di noi cittadini italiani una totale sospensione di questo gioco“.
Il giorno 29 maggio è bastata questa affermazione di Mario Monti, sull’ultimo scandalo del Calcioscommesse, per far impazzire buona parte del popolo italiano.
Non c’è da meravigliarsi che i pagliacci sbraitino e strillino se si prospetta la chiusura del circo.
Questi scandali finiranno con l’aiutare il tipo di calcio che amano i Signori che lo governano.
I media vendono anche in estate, c’è lavoro per giornalisti, opinionisti, caciaroni, mediocri, trasmissioni televisive, editorialisti, vallette, finti intellettuali, puttanieri, brizzolati, pregiudicati, venditori, ecc.
Dopo l’iniziale sdegno e delusione, il popolo tifoso diventerà o è già diventato dipendente dagli scandali e se, malauguratamente, un’estate dovesse passare placida e noiosa, ci penserebbero gli esperti del bar a scoprire e vomitarsi addosso gli scandali che pensano siano lì lì per uscire o che qualche Signore del calcio ha insabbiato.
Perchè sono tutti complotti e i tifosi sono tutti esperti che pensano di saperla più lunga degli altri, non capendo che da qualunque parte di schiereranno saranno sempre vittime.
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