Mutoid Waste Company, a day of may

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La Mutoid Waste Company è un gruppo dedito alla performance art fondato da Joe Rush a metà degli anni ottanta.
Influenzati da film come Interceptor e dai fumetti di Judge Dredd, si sono specializzati nell’organizzazione dei party illegali a Londra, caratterizzati inizialmente dagli eclettici assortimenti musicali che spaziavano dal dub reggae al rock psichedelico, ma anche alla acid house di fine anni ’80. Il movimento è stato inoltre ispirato dalla serie TV britannica Blake’s 7, che aveva creato i Mutoids, esseri umani ricondizionati a cui era stata rimossa la personalità.
I mutoidi sono diventati famosi per le gigantesche sculture saldate e per i bizzarri e avanguardisti riadattamenti degli edifici in disuso dove tenevano i loro party.
Nel 1989, dopo svariate incursioni della polizia nel loro quartier generale di King’s Cross, hanno lasciato il Regno Unito stabilendosi in Germania, dove hanno raggiunto una certa celebrità per le sculture giganti composte di vecchie parti di automobili e macchinari industriali. Si sono poi spostati in Italia nei pressi di Santarcangelo di Romagna dove all’inizio degli anni novanta hanno installato un “villaggio degli scarti” chiamato Mutonia e dove continuano a svolgere attività performative e visuali a difesa del libero arbitrio e del recupero del rapporto dell’uomo con la natura in un’ottica post-industriale.
“Arrivati a Sant’Arcangelo di Romagna non è difficile trovarli. Si deve abbandonare il paese antico, costeggiare lo stadio nuovo, superare poderi e villette, e in fondo ad una radura sterrata appaiono i loro minacciosi guardiani di ferro e piombo, con braccia di marmitte arrugginite e gambe di tubi di scappamento. Superata la “porta dei leoni” ci si trova in mezzo a una distesa di camion e roulottes, immersi in cumuli di ferraglie, panni stesi ad asciugare, e cani neri che danno il benvenuto ululando. Nel mezzo del campo, in una baracca di lamiera, con i cavi attaccati in modo improvvisato, ci sono il telefono e il fax. Quando uno dei due squilla, un campanaccio ne rimanda il segnale tutto intorno, cosicché alla fine, dopo una lunga serie di chiamate, qualcuno si decide ad uscire correndo dalla roulotte per alzare la cornetta. Da un capannone col tetto sfondato arriva il ronzio di una sega elettrica e il frastuono di una saldatrice: i Mutoids sono all’opera. Sventrano auto abbandonate, raccolgono carcasse di pneumatici, fondono alluminio e rifiuti industriali, mentre l’odore acre delle saldature si sparge nell’aria, e immense sculture nascono con i residui che circondano la città“. (De Luca, 1996)
Belli i cani-robot ! é un lavoro coerente; un suo posto al Palais de Tokyo di Parigi ce l’avrebbe !
nathalie
19 July 2013 at 9:06 pm