La notte eterna del coniglio
Libro consigliamomi da Cristina: mia cugina, nonché fisica di successo, nonché amante dei romanzi post-apocalittici; anni fa mi aveva consigliato Io sono leggenda, capolavoro di Richard Matheson (che è e sarà nella mia top ten dei romanzi del genere), autore che ha ispirato George Romero per La notte dei morti viventi, da cui è stato tratto il bel film L’ultimo uomo della terra, con Vincent Price, e il mediocre film Io sono leggenda, con Will Smith. Esempio e ispiratore anche per Stephen King.
La trama de La notte eterna del coniglio è semplice e la copia\incollo, censurando spoiler superflui:
Un’inaspettata apocalisse distrugge la razza umana e trasforma la terra in un pianeta morto. Sopravvivono solo alcuni piccoli nuclei familiari, rinchiusi in minirifugi atomici nella città di San Francisco. I superstiti possono comunicare tra loro grazie a un trasmissione video satellitare. Improvvisamente gli occupanti di uno dei rifugi cominciano a sentire qualcuno bussare alla porta…
Il libro, secondo me, sarebbe potuto essere anche di 50 pagine in meno e probabilmente avrebbe funzionato meglio. L’inizio, così come la fine, è un po’ stiracchiato.
Spiegare lo scenario politico che porta all’apocalisse nucleare è verosimile, ma superfluo.
Il finale cerca di far luce su ogni aspetto, anche questo lo trovo superfluo, ma evidentemente l’autore voleva accontentare i lettori che non sono felici se non gli si spiega tutto.
Nel mezzo invece c’è suspance a volontà.
Se vi spiegassi la situazione, probabilmente ne ridereste, ma l’autore ha il pregio di renderla credibile e di trasmettere un profondo senso di vulnerabilità anche al lettore.
Insomma, Gardumi non è Matheson, il suo romanzo, pur con diversi difetti, è ottimo per passare un paio di giorni (soprattutto se si è murati in casa dalla neve) in un mondo post-apocalittico, claustrofobico e mangiando pagine su pagine per capire come e perchè succedono certe cose.
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