Igor Kostin – Chernobyl. Confessioni di un reporter
Per ripulire i tetti (del terzo reattore di Chernobyl, adiacente al quarto, quello esploso), si era dapprima cercato di usare dei robot della Germania Ovest, giapponesi e sovietici ma i loro sistemi elettronici andavano in tilt rapidamente a causa del livello estremamente elevato delle radiazioni. Fu allora presa la decisione di utilizzare gli uomini. Consapevoli del loro sacrificio, i liquidatori si presentavano loro stessi come il “robot Petia”, il “robot Vassia”, […]
Ho visto uomini spostare blocchi radioattivi di grafite a mani nude. E’ la prima volta nella storia. Credo che una cosa del genere sia possibile solo in questo paese. Un paese in cui la vita di un uomo non vale un granchè. […]
Scesi dal tetto sono evaporati con discrezione, con i loro sguardi buoni e le loro risate. Quando gli eroi non hanno un nome, vengono trattati come se non esistessero. E loro scompaiono. […]
Più di cinquemila uomini si sono succeduti sul tetto nel mese di settembre. Io ho ricevuto cinque diplomi ufficiali. Sono dei cartoncini rossi, molto semplici, che sanno di porridge, di sudore e di piombo. Ne vado fiero.






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