La sindrome del malato terminale
Oggi in ufficio pensavo di scrivere una scaletta, magari di 10 punti (figurarsi se potevano essere 9 o 11), con le cose che vorrei fare.
Proprio come i malati terminali, si, quelli che sanno di avere X mesi\anni di vita e finalmente decidono di muovere il culo.
In realtà non sono un malato terminale e quindi non sarò abbastanza determinato, col tempo quei 10 punti non avranno più la stessa importanza che gli assegno ora (non tutti almeno).
In ordine sparso:
- Laurearmi.
- Continuare e dedicarmi alla passione per la fotografia, cercando di migliorarmi.
- Leggere più libri, come un tempo.
- Ripassare e perfezionare il mio inglese, ormai fuori forma.
- Tornare nel peso forma e tonificare muscoli che battono la fiacca dopo 2-3 anni lontani dalla palestra.
- Viaggiare più che posso.
- Decidermi a realizzare il mio sito ufficiale.
- Tornare a scrivere racconti.
- Trovare un’altra persona con cui condividere le esperienze migliori che farò nei prossimi anni.
- Fare il reporter di guerra (si, ok, era per non fermarmi a 9 punti)
Il punto 6 è abbastanza variegato.
- A volte vorrei fare viaggi come quello di Victor ne “Le regole dell’attrazione”.
- A volte vorrei fare viaggi “alla cieca”, come quello di lampo(ita).
- Altre volte vorrei tornare in Irlanda, di cui mi sono innamorato, ma so che penserei a Micol ogni volta che vedessi un bel paesaggio, le rovine di un castello, un cimitero, pecore e mucche, ecc… potrei ripiegare sulla Scozia, sperando di ingannarmi da solo.
- Non escludo nemmeno viaggi con amici ad Amsterdam o Cuba, su cui regolarmente scherziamo, ma che non abbiamo mai messo in pratica.
- Ci sono sempre i viaggi alla Matt Harding, di cui ho già parlato qui.
- L’inter-rail.
- Le uscite fotografiche in luoghi abbandonati o comunque particolari.
…
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