Filippo Venturi Photography | Blog

Documentary Photographer

Recensione “Blaze”, di Stephen King

with 2 comments

Stephen King

George era nascosto dal buio. Blaze non lo vedeva ma la sua voce gli giungeva forte e chiara, burbera e un po’ ruvida. La voce di George sembrava sempre quella di una persona raffreddata. Aveva avuto un incidente da bambino. Non aveva mai spiegato quale, ma aveva un fior di cicatrice sul pomo d’Adamo.
“Non quella, scemo, è tutta piena di adesivi. Prendi una Chevy o una Ford. Colore scuro, verde o blu. Due anni. Non uno di più, non uno di meno. Nessuno se le ricorda. E senza adesivi.” […]

Come promesso (vedi post), dico la mia su “Blaze”, l’ultimo romanzo uscito in Italia di Stephen King ;)

Il romanzo è dedicato… A Tommy e Lori Spruce e pensando a James T. Farrell

Non sto a ripetere il lungo “travaglio” del romanzo (vedi post), arrivo subito al punto evitando ogni spoiler.

Il romanzo, sebbene firmato col nome Richard Bachman, presenta soprattutto peculiarità kinghiane.
I precedenti romanzi firmati con lo pseudonimo avevano caratteristiche quali l’estremo cinismo e il linguaggio diretto e privo di fronzoli, mentre in “Blaze” è possibile riconoscere il King prolisso (un pregio, quando è in forma), che ama narrare il passato dei personaggi, in particolar modo la fase a cavallo tra infanzia e adolescenza.

Tutto questo poteva essere previsto, dato che l’autore stesso ha dichiarato di aver dato una “aggiustatina” al romanzo originale, scritto nel 1973, a ben 30 anni di distanza e di conseguenza con uno uno stile diverso e una maturazione letteraria sulle spalle.

King narra la storia di Clayton Blaisdell Jr, alias Blaze, alternando capitoli ambientati nel presente del protagonista ad altri nel passato (forma molto amata dall’autore); questi ultimi descrivono le esperienze che hanno segnato il protagonista e che lo hanno reso l’uomo che è oggi, con tutti i difetti e pregi, fisici e psicologici.

Il romanzo scorre bene, forse più meritevole di interesse la parte sul passato di Blaze, mentre il presente del protagonista sembra passare in secondo piano per diversi tratti.

La combinazione di Bachman e King può, invece, risultato un difetto per chi conosce bene “entrambi” gli scrittori e avrebbe preferito una versione del libro con un unico stile.

Il King migliore rimane distante, ma nel complesso il mio giudizio sul romanzo è positivo e Blaze finisce con l’essere l’ennesimo personaggio kinghiano al quale sarà facile affezionarsi e ricordare anche a distanza di anni…

Written by filippo

4 novembre 2007 a 3:22 PM

Pubblicato su Libri, Stephen King

2 Risposte

Subscribe to comments with RSS.

  1. […] I ricavati della vendita saranno devoluti auna fondazione chiamata Haven Foundation che si occupa degli artisti freelancer statunitensi. Per una recensione e per la trama vi consiglio https://bfox.wordpress.com/2007/11/04/recensione-blaze-di-stephen-king/ […]

  2. […] I ricavati della vendita saranno devoluti auna fondazione chiamata Haven Foundation che si occupa degli artisti freelancer statunitensi. Per una recensione e per la trama vi consiglio https://bfox.wordpress.com/2007/11/04/recensione-blaze-di-stephen-king/ […]


Lascia un commento